SALERNO – Fra dieci giorni – il 20 marzo – riprende a Salerno il processo di appello per l’omicidio di Elisa Claps, la studentessa 16enne di Potenza uccisa nel 1993. In primo grado e’ stato condannato a 30 anni di reclusione Danilo Restivo, con l’abbreviato.

L’imputato partecipera’ al dibattimento. L’Inghilterra ha concesso il nulla osta per la consegna temporanea e la Polizia italiana e’ in viaggio per prendere in custodia il detenuto e riportarlo in Italia. Sara’ la prima volta dopo la condanna in primo grado. Restivo sta scontando in un carcere inglese una pena definitiva a 40 anni di reclusione per l’omicidio della sarta Heather Barnett. La giustizia della Corona ha gia’ concluso tutto il suo iter mentre per quella italiana e’ alle prime battute l’appello.

Il presunto assassino di Elisa Claps ha cambiato strategia difensiva: vuole parlare e proclamare la sua innocenza. Lo ha gia’ fatto tanti anni fa, nel 1995, davanti al tribunale di Potenza (all’epoca il caso ufficialmente era solo di scomparsa) ma non fu creduto, tanto da essere condannato a piu’ di due anni di reclusione per falsa testimonianza. Gia’ allora erano tante le ombre sul suo conto in quanto ritenuto l’ultimo a vedere Elisa poiche’ aveva un appuntamento davanti alla chiesa della Santissima Trinita’. Proprio qui i resti della ragazza sono stati trovati quasi tre anni fa, era il 17 marzo del 2010.

Restivo sara’ in Italia nei prossimi giorni, probabilmente a meta’ settimana. Dal Regno Unito e’ arrivato l’ultimo nulla osta e cosi’ il procuratore generale di Salerno, Lucio Di Pietro, ha potuto incaricare la Squadra Mobile di Potenza e di Salerno, in collaborazione con i Servizi centrali della Polizia di Stato, a recarsi in Inghilterra per la consegna del detenuto e per l’accompagnamento in Italia. Sono stati sottoscritti, secondo le procedure bilaterali, degli accordi con prescrizioni molto rigide.

Il detenuto dovra’ stare in un carcere italiano (presumibilmente Salerno ma c’e’ riservatezza su questo punto), in condizioni di sicurezza, e dovra’ essere riaccompagnato a Londra non appena sara’ terminato il processo di appello. In primo grado la linea difensiva fu l’assoluta assenza, nemmeno comparendo in videoconferenza. Alle udienze saranno presenti sicuramente la mamma di Elisa, Filomena Iemma Claps, ed i fratelli che potranno di nuovo guardarlo negli occhi e potranno ascoltarlo.

Lo hanno gia’ fatto a Winchester dove si e’ tenuto il processo per l’omicidio di Heather Barnett ma sicuramente farlo in Italia, per il caso di Elisa Claps, avra’ un altro forte impatto emozionale. Per questo la famiglia stara’ stretta intorno alla signora Filomena, combattiva e tenace per il raggiungimento della verita’ ma fragile per l’eta’ e per il dolore. La famiglia non ha dubbi sulla colpevolezza di Restivo che, invece, la difesa vuole sovvertire. Per l’omicidio Claps, Restivo e’ stato condannato dal gup di Salerno a 30 anni di reclusione, un giudizio durato appena tre giorni.

Tutto era stato definito nei vari incidenti probatori della lunga fase pre-processuale con una montagna di perizie in cui la prova regina e’ il dna dell’imputato trovato sul maglione intrecciato che la ragazza portava quel maledetto 12 novembre 1993 quando di lei si persero le tracce. ”Vogliamo tutta la verita’, ora vogliamo capire quali sono state le coperture e i depistaggi”, e’ il ”mantra” di Gildo Claps e l’avvocato Giuliana Scarpetta dal primo momento in cui e’ ricominciato il calvario giudiziario.

Questo fronte, pero’, potrebbe non essere oggetto di dibattimento poiche’ ci sono iniziative giudiziarie parallele. La Procura di Salerno ha un’indagine in corso e intende procedere con il giudizio immediato per due donne delle pulizie della chiesa della Trinita’ che hanno negato – ma sono state smentite da un altro sacerdote – di aver trovato i resti della ragazza un paio di mesi prima. Il nuovo legale di Restivo, Alfredo Bargi, e’ invece convinto di rovesciare il primo giudizio e per questo ha insistito per ottenere la presenza di Restivo. Sul suo capo pendeva un mandato di arresto europeo da quasi tre anni ed e’ stato applicato per la circostanza.

 

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