Beni per 5.6 milioni di euro sono stati confiscati dalla Guardia di Finanza di Agropoli, a due fratelli, titolari di istituti scolastici paritari ad Agropoli ed in altri centri del salernitano. La confisca è stata disposta dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Salerno su richiesta del Procuratore di Vallo della Lucania Giancarlo Grippo e del pm Alfredo Greco. Tra i beni confiscati figurano immobili, auto, moto, e disponibilità finanziarie. I due imprenditori, finiti agli arresti domiciliari nel 2013 nel quadro dell’ operazione “Scuole fantasma”, (132 denunciati), avrebbero evaso sistematicamente il fisco dichiarando redditi minimi pur avendo realizzato investimenti finanziari per 1,7 milioni di euro e disponendo di un cospicuo patrimonio immobiliare. Secondo la Procura il loro debito nei confronti dell’ erario ammonterebbe a 5,7 milioni di euro. Due delle tre società riconducibili ai due fratelli, che hanno precedenti penali per bancarotta fraudolenta, porto d’ armi abusivi e reati fiscali, sarebbero state fatte fallire per eludere il fisco. Non versati ai dipendenti degli istituti scolastici i contributi previdenziali ed assistenziali. Complessivamente ai due imprenditori del settore scolastico paritario sono stati sequestrati 17 fabbricati e 6 terreni, ubicati ad Agropoli, Laureana, Torchiara e Ceraso, conferiti nel 2012 in un fondo patrimoniale nel tentativo di metterli al sicuro dai sequestri, 3 casali di pregio con piscina, appartamenti, 4 auto e polizze assicurative.

 

 

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