Botte, minacce e punizioni: è stata la denuncia dei genitori di due bambini e quella di una maestra a far scattare le indagini che hanno portato alla luce diversi episodi di violenze e minacce inflitte ai piccoli alunni di una scuola materna di un comune del salernitano. Stamattina sono state eseguite due misure cautelari interdittive della durata di un anno per il reato di maltrattamenti. Destinatarie del provvedimento una socia e una collaboratrice scolastica della scuola materna. Le indagini – coordinate dal pm della Procura di Nocera Inferiore Viviana Vessa – si sono avvalse di riprese video della Polizia all’interno della scuola, un istituto privato, e delle dichiarazioni di una maestra. I fatti contestati si riferiscono all’anno scolastico 2017-2018 ed hanno spinto due insegnanti abilitate della scuola materna, che non tolleravano i metodi utilizzati, a dimettersi. Alla fine dello scorso anno la scuola era quindi rimasta senza personale qualificato e ad occuparsi dei bambini erano una socia della scuola e una collaboratrice. Nei loro confronti è stato disposta una misura interdittiva di un anno per il reato di maltrattamenti. Secondo il il Gip del Tribunale di Nocera Inferiore Leda Rossetti «i comportamenti violenti non erano isolati, ma venivano ripetuti nel tempo nei confronti di tutti i minori , con particolare riferimento ad alcuni di loro, e costituivano risposte certamente sproporzionate rispetto alle cause ed alle finalità perseguite» Ad inchiodare le due donne alle loro responsabilità sono state sopratutto le riprese video all’interno della scuola che la Polizia ha captato. Su questo argomento è tornato oggi il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. «Serve rispetto per gli insegnanti, le forze dell’ordine, per i medici e gli infermieri», ha detto. Contro le aggressioni «aumenteremo la vigilanza anche negli ospedali e nei pronto soccorso. Serve rispetto per i bimbi, anziani e disabili. Metteremo le telecamere negli asili, nei nidi, nelle case di riposo, negli istituti per disabili» per «beccare quei pochi delinquenti che sfogano la propria frustrazione su anziani bambini e disabili».

 

 

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