È attraccata, al porto di Salerno (molo 3 gennaio), la nave militare spagnola Reina Sofia con a bordo 1050 migranti, tra i quali vi è anche il cadavere di un uomo recuperato in mare. Spiega il prefetto, Salvatore Malfi: “Bisogna essere solidali con chi è in difficoltà, ma è necessario pensare anche alla sicurezza dei nostri territori. Desidero chiedere a tutti, sindaci e cittadini, nel rispetto totale delle diversità di ognuno, di preoccuparci sia dell’accoglienza sia di mantenere sicuro il nostro territorio”. Secondo il prefetto ”l’unico sistema per farlo è quello di una distribuzione diffusa sul territorio, diversamente finiremo col creare una possibile criticità in alcune zone. A me – aggiunge – rimane il rammarico di dover accogliere una bara al posto di una persona”. A parere del comandante della Capitaneria di Porto, Gaetano Angora, “con le condizioni meteo marine clementi, gli sbarchi si intensificano durante l’estate. In questo momento vi è una saturazione di tutti i porti siciliani, calabresi, pugliesi. La situazione geopolitica dell’Africa è nota. Gli sbarchi sono aumentati e ovviamente si sale con la latitudine dei porti che vengono interessati”. Fa sapere il segretario Cgil di Salerno, Anselmo Botte; ”Sembra che cinquecento migranti rimarranno sul territorio salernitano. Le strutture di accoglienza sono attualmente al collasso per quanto riguarda il sud della città. Se non c’è uno spirito di collaborazione, si potrebbero avere problemi. Spero che questa situazione si superi e invitiamo i sindaci dell’Agro Nocerino a fare anche la loro parte perché se c’è una distribuzione equa, il problema non si presenterà”. Ancora nessuna notizia sulla eventuale presenza di scafisti a bordo. “I controlli – spiega il questore, Pasquale Errico – ci sono sempre e il livello di attenzione non è mai calato, siamo prudenti e attenti e valuteremo ogni persona che sbarca”.