TRAMONTI – I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, a Tramonti, unitamente a quelli della locale Stazione Carabinieri, guidati dal MASUPS Luca D’Aleo, hanno apposto i sigilli di sequestro ad un autolavaggio annesso ad una officina meccanica del luogo.
L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai Carabinieri del NOE unitamente a quelli della Compagnia di Amalfi nell’ambito di servizi antinquinamento ambientale predisposti dal Cap. Alberto Sabba a tutela del pregiato paesaggio naturalistico costiero e che ha portato al sequestro preventivo in esecuzione al decreto del GIP del Tribunale di Salerno, dott.ssa Donatella Mancini, è stata coordinata dal sostituto Procuratore dott.ssa Maria Carmela Polito, della sezione reati ambientali della Procura salernitana, guidata dal Procuratore Capo Franco Roberti.
La Procura della Repubblica ha anche emesso informazione di garanzia a carico del legale rappresentante della società interessata per la violazione emersa in ordine ai reati previsti dal D.L.vo n.152/2006 (codice dell’Ambiente).
In particolare, a seguito dei controlli eseguiti dai Carabinieri del N.O.E., si è proceduto al sequestro preventivo dell’autolavaggio annesso ad una officina meccanica, con informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno a carico del legale rappresentante per aver violato l’art.137 del d.lvo 152/2006 (codice dell’Ambiente), ed in particolare perché, quale titolare dell’autolavaggio annesso all’omonima officina meccanica ubicata in Tramonti, effettuava ovvero consentiva lo scarico delle acque reflue industriali prodotte dall’attività esercitata, ed in particolare le acque di lavaggio miste a residui di idrocarburi che dapprima recapitavano sul suolo in violazione al prescritto divieto e poi, per ruscellamento, tra l’altro senza essere sottoposte ad alcun trattamento preventivo, si immettevano in una griglia di raccolta delle acque piovane che recapitava nel vallone sottostante e nel fiume Regina Major, in assenza della prescritta autorizzazione di legge.
Nel corso del sopralluogo dei Carabinieri del NOE e della locale Stazione di Tramonti era emerso che solo una parte delle acque dell’autolavaggio venivano raccolte in vasche interrate, mentre una restante quantità di acqua di lavaggio dei veicoli veniva convogliata a mezzo di griglie di raccolta delle acque piovane nel vallone sottostante, per poi essere scaricata, per naturale pendenza del terreno, nel fiume Regina Major, senza che la ditta fosse autorizzata allo scarico dei reflui industriali.
Acque che così sversate, in quanto contenenti elementi residuali dell’attività produttiva (residui di idrocarburi), possono essere classificate, per qualità e caratteristiche, acque reflue industriali.