SALERNO – Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso degli ambientalisti. Si fermano i lavori di costruzione del Crescent, complesso immobiliare al centro di vibranti polemiche tra il sindaco De Luca e il fronte ambientalista. I giudici, pur non entrando nel merito, hanno deciso che i lavori devono esser fermati perché un avanzamento comporterebbe uno stravolgimento del paesaggio non più reversibile. Una sentenza che fa esultare gli ecodem. “La decisione del Consiglio di Stato di sospendere i lavori di costruzione del Crescent a Salerno è una buona notizia: si tratta di un intervento urbanistico che avrebbe un impatto pesantissimo sul lungomare, un vero e proprio ecomostro che ora, speriamo, lascerà il campo a progetti più utili e più sostenibili”.

Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che in passato avevano presentato sul tema varie interrogazioni al governo, chiedendo che si tutelasse la bellezza e l’integrità del lungomare salernitano, in merito alla vicenda di cui riferiscono organi di stampa. “Il Crescent – affermano i due parlamentari Ecodem – nasce da un’idea anacronistica di recupero urbanistico, che privilegia le grandi opere sulla manutenzione e il miglioramento dei tessuti esistenti. Salerno in questi anni ha beneficiato di iniziative importanti del sindaco De Luca che vanno in questo senso, nel caso in questione ha imboccato una via diversa e, noi riteniamo, sbagliata”. La Cgil, invece, è preoccupata per il destino dei lavoratori. “Pur non entrando nel merito del dispositivo emesso dal Consiglio di Stato che ordina la sospensione dei lavori per la realizzazione del Crescent di Salerno, esprimiamo la nostra proccupazione per il destino dei lavoratori impegnati nel cantiere ai quali, in ogni caso, va garantito il reddito. Non vorremmo trovarci di fronte alla paradossale situazione, purtroppo già vissuta in provincia di Salerno, di una grande opera bloccata ad oltre metà della sua realizzazione”. E’ quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella. “In questo territorio – ricorda Tavella – abbiamo già assistito alla decennale sospensione degi svincoli autostradali di Fratte e Battipaglia che per troppo tempo sono rimasti cantieri a cielo aperto”. “Possibile – si chiede Tavella – che non si possa seguire un percorso che garantisca nella fase iniziale della cantierizzazione delle opere anche la sua naturale conclusione, con decisioni prese prima dell’avvio e non quando sono già in uno stato avanzato? Tornare allo stato originario, a questo punto, costerebbe di più che portare a termine la stessa opera”. “Bisogna decidere in fretta – conclude Tavella – non vorremmo aggiungere il Crescent al lungo elenco di opere incompiute che rappresentano uno ‘schiaffo’ ad ogni ipotesi di sviluppo del territorio salernitano”.

 

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