Vincenza Dipino, la donna di 55 anni arrestata la notte scorsa a Ravello con l’accusa di aver ucciso Patrizia Attruia, di 48 anni, ha confessato il delitto. Coi carabinieri ha ricostruito la dinamica del delitto. I militari stanno ora indagando per accertare il movente dell’omicidio: non si esclude la pista passionale. Dipino ha spiegato di aver aperto le porte della sua casa, dopo essere rimasta orfana della madre adottiva, all’Attruia e al compagno, Giuseppe Lima, dal momento che i due avevano problemi economici, entrambi lavoratori occasionali. La vittima si era trasferita da qualche anno nel comune della Costiera Amalfitana per amore dell’uomo che aveva alle spalle un precedente matrimonio. In paese, dopo il delitto, sono circolate voci su una presunta simpatia della Dipino nei confronti dell’uomo: il delitto sembra essere maturato proprio al culmine di una lite tra le due donne. Patrizia Attruia, secondo quanto riferito, rimproverava alla donna di essere eccessivamente premurosa nei confronti del suo uomo che, ieri nella tarda mattinata, ha scoperto il cadavere adagiato in una cassapanca. Sul luogo della tragedia, insieme ai carabinieri della compagnia di Amalfi, anche la sezione Investigazioni scientifiche del Nucleo Investigativo di Salerno e il sostituto procuratore Cristina Giusti. La casa nella quale si è consumato il delitto è posta sotto sequestro, mentre la Dipino è stata condotta al carcere di Fuorni. Il compagno della vittima, invece, già ieri è stato ascoltato dai carabinieri come persona informata dei fatti. Si tratta, comunque, dicono fonti vicine agli investigatori, di un uomo profondamente provato dalla tragedia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui