Finirà a processo anche la moglie del tabaccaio di Fisciano, nel Salernitano, accusato di aver messo in piedi una truffa milionaria sui ‘gratta e vinci’. A disporre il rinvio a giudizio è stato il gup Alfonso Scermino del Tribunale di Salerno. La donna segue lo stesso sorte già toccata al marito, finito sotto processo per lo stesso reato. I coniugi, difesi dall’avvocato Francesco Dustin Grancagnolo, gestivano un tabacchi in via Posidonia e secondo le accuse, attraverso delle impercettibili abrasioni riuscivano ad individuare, anche con l’aiuto delle apposite apparecchiature telematiche, le combinazioni vincenti e incassavano i premi dei biglietti vincenti mentre gli altri venivano venduti regolarmente. Un sistema ben architettato, la cui frequenza di vincite però insospettì i vertici dei Monopoli di Stato che si rivolsero ai carabinieri per denunciare i fatti. Eseguiti i dovuti controlli nella tabaccheria, emerse un quadro indiziario per il quale la coppia venne indagata per truffa, falsificazione, frode nell’esercizio del commercio, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. Dalle indagini svolte poi dai carabinieri sembra che la coppia abbia accumulato, dal 2011 fino ad aprile 2018 (quando ci fu il blitz nell’attività commerciale) una piccola fortuna: 1,3 milioni di euro.