Nelle ultime settimane le indagini della Procura di Napoli stanno mettendo in luce un mercato dei Green pass creato ad arte dai No Vax. Il timore però è che ci si siano ambiti non ancora scandagliati che con molta probabilità hanno dato il via al sistema criminoso e tra questi c’è la scuola. Il sospetto aleggia da tempo nelle chat dei dirigenti scolastici, ossia coloro che devono controllare che il loro personale sia in regola con il Green Pass rafforzato, obbligatorio dal 15 dicembre. Alcuni hanno anche scritto al ministero dell’Istruzione e al commissario dell’Emergenza Covid Figliuolo, esternando le proprie perplessità sulle eccessive esenzioni ricevute, e ipotizzano che almeno duemila a Napoli e provincia potrebbero essere false. Chiedono quindi controlli random sia nelle scuole (alcuni colleghi sarebbero loro stessi No vax) per verificare l’idoneità dei Green pass, ma soprattutto sui medici che hanno emesso le esenzioni e le farmacie dove vengono eseguiti i tamponi poiché loro stessi hanno constatato una ripetitività dei nominativi. «I miei tre docenti No vax oggi hanno presentato il certificato medico: sono tutti e tre positivi al Covid». «Anche da me: due docenti e due collaboratori. Che strano, anche a me tutti lo stesso giorno». I sospetti sono iniziati per caso nelle chat di dirigenti scolastici di diversi distretti ma amici di lunga data, parlando del personale che non aveva ancora eseguito le tre dosi chieste per legge, e che il contagio e il conseguente certificato di guarigione avrebbe scongiurato il rischio di essere sospesi. La casualità che risultassero positivi lo stesso giorno docenti di quartieri molto distanti tra loro è balzata agli occhi. Di quel personale, poi, sapevano benissimo le ideologie no Vax, diffuse ampiamente anche sui social. Fino a dicembre alcuni avevano solo una dose ma dopo il mercato dei Green pass falsi scoperto dalla Procura a questo punto il dubbio che siano vaccinazioni false è tangibile. Molti altri neanche quella, evitata con vari escamotage come giorni di malattia ed esenzioni a singhiozzo, che però con il decreto di dicembre non sarebbero stati più sufficienti. «Le nostre chat sono piene di dubbi. Le attività anomale siamo sicure che ci siano» confessa una dirigente. La convinzione è che ci sia un mercato principalmente delle esenzioni, con gruppi privati su piattaforme come Telegram dove i docenti No vax si scambiano i nominativi di medici collusi o, per i più giovani, si sono organizzati Covid party.
Il mondo della scuola è stato il primo a porre paletti molto rigidi riguardo Green pass e ambiente di lavoro. Dal 15 dicembre, infatti, è entrato in vigore in tutti gli ordini scolastici il decreto legge 172/2021 sull’obbligo vaccinale per docenti e personale Ata, ammesso a scuola solo con Green pass rafforzato. Con il ritorno nelle aule dopo la pausa natalizia, il ministro Bianchi ha dichiarato che soltanto lo 0,7% dei docenti (cui aggiungere una cifra pari anche per il personale Ata) non ha provveduto a vaccinarsi ed è stato sospeso, mentre si aggira sul 5% la cifra del personale esente (confermato anche dall’Associazione nazionale presidi) dove la mancata vaccinazione è motivata da una incompatibilità delle sostanze contenute nel vaccino, condizione che va certificata ora anche solo dal medico curante. In base a questi dati in Campania sul personale scolastico, che ammonta a circa 162mila unità, ci sarebbero 8.100 (5%) esenti e 1.100 sospesi. Nel distretto Napoli e provincia che rappresenta il 40% del personale campano, avremmo quindi 3.200 esenti e 440 sospesi. Secondo le stime dei dirigenti, almeno 2mila potrebbero essere esenti fasulli, perché prima dell’obbligo non avevano manifestato problemi di salute ma solo molte perplessità sui vaccini. I dirigenti ne parlano a piccoli gruppi, si scambiano informazioni su nomi di medici che hanno certificato le esenzioni ed emergono coincidenze, così come pure le farmacie dove vengono eseguiti i tamponi che sono spesso le stesse. E poi ci sono i casi limite: «Una docente che in piattaforma è in rosso, cioè non ha tre dosi e nemmeno esenzione, entra a scuola. La sua dirigente è tra quelle che rimandava la prima dose e a ridosso del 15 dicembre ha avuto il Covid. Sospettiamo che non venga controllata all’ingresso, e non è l’unico caso. Sarebbe utile se iniziassero a esserci controlli puntuali nelle scuole di Napoli».