“Lavoriamo sulla sicurezza dell’edilizia popolare cominciando da Pozzuoli, crocevia del bradisismo, dove verifichiamo appartamento per appartamento le stabilità dopo le ultime scosse”. Lo afferma David Lebro, presidente dell’Acer (Agenzia Campana per l’edilizia residenziale), che oggi è stato agli edifici del Rione Artiaco di Pozzuoli, costruiti nel 1958. “In queste settimane – ha spiegato – Acer ha ideato un modello di prevenzione per tutti gli edifici, costruendo un meccanismo con i nostri tecnici e in collaborazione con l’ordine degli ingegneri. Entreranno casa per casa, immobile per immobile per verificare lo stato dell’arte. Abbiamo iniziato chiaramente da Pozzuoli, colpita dal bradisismo. Qui ci siamo resi conto che serve dare una sensibile assistenza agli inquilini, i quali legittimamente hanno timore nel vedere delle lesioni, anche piccole: situazioni che, secondo quanto verificato finora, non incidono sulla stabilità degli edifici. Il nostro controllo serve quindi anche a dare fiducia agli abitanti”. Gli abitanti delle case popolari di Pozzuoli hanno aperto le porte agli addetti e oggi negli edifici di 4-5 piani i tecnici hanno studiato la situazione di pilastri, balconi, cantinole e terrazze. Il protocollo è stato creato prima del decreto del Governo e la scheda risponde agli standard internazionali antisismici. Finora non sono state individuate criticità. Il programma punta a individuare le eventuali vulnerabilità sismiche dei 430 edifici di proprietà Acer che insistono nell’area rossa che comprende i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, e nei quartieri napoletani di Bagnoli, Fuorigrotta, Agnano, Soccavo e Pianura. Dopo la zona rossa dei Campi Flegrei il controllo passerà anche a sette municipalità del Comune di Napoli, in area rossa.

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