La tempesta informatica sembra ormai alle spalle ma i disagi, nei quattro angoli del globo non sono finiti. Il mondo si è risvegliato contando i danni del down cibernetico più grave della storia recente. I voli cancellati, nella giornata di venerdì, sono stati 6.855 in tutto il Pianeta. E la mattinata successiva è iniziata con ulteriori 1600 tratte fermate dagli effetti del tilt che ha coinvolto la società di sicurezza informatica Crowdstrike e Microsoft. Dagli Stati e dalla Gran Bretagna, tuttavia, nelle ore seguenti è filtrato un netto ottimismo sul ritorno alla piena normalità. L’interruzione tecnologica globale correlata a un aggiornamento software di CrowdStrike, ha spiegato Microsoft, ha colpito quasi 8,5 milioni di dispositivi. “Non si è trattato di un incidente Microsoft ma ha avuto un impatto sul nostro ecosistema”, ha rimarcato. In termini percentuali il tilt ha interessati “meno dell’1% di tutte le macchine Windows”, ha aggiunto il colosso americano dell’informatica. Tanto è bastato, tuttavia, per gettare il caos in tutto il mondo occidentale. E la sensazione di allarme non è terminata. Gli esperti informatici hanno infatti avvertito gli enti dell’aviazione civile dell’Occidente che gruppi di hacker, approfittando del bug informatico, potrebbero avviare una seconda ondata di disagi. “CrowdStrike ha avvertito di un “probabile attore di eCrime” che potrebbe prendere di mira i clienti con sede in America Latina. La società di cybersicurezza raccomanda “alle organizzazioni di assicurarsi di comunicare con i rappresentanti di CrowdStrike attraverso canali ufficiali”, è stato il messaggio diramato dalla società. Allarmi simili sono giunti dall’Australia, con un obiettivo: chiedere ai viaggiatori di tutto il mondo, ormai alle prese con le vacanze, estrema cautela. Ci sono invece almeno due Stati che sono usciti indenni dalla tempesta di Crowdstrike: Russia e Cina. Nel secondo caso la spiegazione è semplice: Pechino è tecnologicamente autonoma dal resto del mondo. Nel Paese del Dragone Microsoft ha un’influenza trascurabile: gli enti che si occupano delle rotte civili fanno capo, soprattutto, a Tencent, Alibaba e Huawei. Nel caso della Russia, paradossalmente, ad aiutare Mosca sono state le sanzioni occidentali. “La situazione con Microsoft dimostra ancora una volta l’importanza della sostituzione del software straniero con quello importato, soprattutto nelle infrastrutture informatiche critiche”, ha dichiarato il ministero dello Sviluppo Digitale di Mosca. Tra i principali Paesi che hanno risentito solo marginalmente della tempeste Crowdstrike c’è anche l’India. I principali leader del mondo, nella giornata di venerdì si sono occupati del collasso globale informatico, a partire dal presidente degli Usa Joe Biden. L’incidente, sebbene non sia stato causato da un attacco hacker, ha portato esperti informatici di tutto il mondo a riflettere sulle contromisure per il futuro. E c’è chi invita ad un approfondimento anche dal punto di vista della concorrenza. “Perché la concentrazione, il consolidamento e la monopolizzazione ci mettono a rischio?”, ha spiegato Edward Ongweso Jr in un breve commento in cui sottolinea i rischi di un monopolio informatico nell’Occidente.