Sono riprese questa mattina le ricerche, anche con gli elicotteri, dei tre ragazzi dispersi, travolti dalla piena del fiume Natisone. I vigili del fuoco hanno mantenuto anche durante la notte un presidio nel campo base allestito a Premariacco, proseguendo le verifiche nella zona immediatamente a ridosso del ponte. Da stamani, anche grazie a condizioni meteo migliori, sono in azione anche i droni della Protezione civile Fvg. A quasi 20 ore dalla scomparsa, le possibilità di trovare i dispersi ancora vivi sono quasi azzerate, sia per la velocità dell’acqua, sia per l’ipotermia. Gli esperti sono persuasi che il fiume possa ‘restituire’ i corpi dei ragazzi perché il Natisone ha quello che è stato definito un carattere torrentizio estremo: a piene improvvise, come quella di ieri, fa seguito uno “sgonfiamento” altrettanto repentino, con portate d’acqua che improvvisamente si fanno esigue. I soccorritori hanno intercettato questa mattina il segnale di uno dei cellulari dei ragazzi. Per questa ragione, le ricerche si concentreranno ora in quella specifica zona, anche se non è certo che, nel disperato tentativo di sottrarsi alla piena, lo smartphone sia rimasto addosso al suo proprietario. Si tratta comunque di un elemento utile a beneficio delle decine di soccorritori che stanno operando lungo il corso del torrente, dal ponte Romano fino alla confluenza con il fiume Torre, a propria volta emissario dell’Isonzo. A intercettare il segnale emesso dal cellulare è stato proprio uno dei droni della Protezione civile che da questa mattina vengono utilizzati dai soccorritori, una delle apparecchiature impiegate per le ricerche. Non è stata resa nota l’area dove è stato individuato il segnale, ma è lì che per il momento si concentreranno le ricerche.

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