Ieri il gup presso il Tribunale di Napoli Nord ha condannato, con rito abbreviato, Giuseppe Porcelli alla pena di anni 14 e mesi 8 di reclusione per il reato di omicidio volontario. Omicidio commesso nei confronti di Toscano Marcello, dichiarandolo, altresì, interdetto in perpetuo dagli uffici pubblici e legalmente interdetto durante l’esecuzione della pena, oltre alla condanna ad una provvisionale in favore delle parti civili pari a 100mila a titolo di risarcimento dei danni subiti. L’imputato è stato, invece, assolto per insussistenza del fatto, dal reato di occultamento di cadavere. La sentenza costituisce l’epilogo di una vicenda iniziata la sera del 27.9.2022, quando veniva rinvenuto il cadavere di Toscano Marcello, sotto una siepe, nel cortile dell’Istituto scolastico “Marino Guarano”, sito in Melito di Napoli, alla via Delle Magnolie n. 5, dove prestava attività lavorativa come insegnante di sostegno. L’intensa e capillare attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e svolta dai militari della Compagnia Carabinieri di Marano di Napoli, consentiva di identificare in poche ore l’autore dell’omicidio in Giuseppe Porcelli, collaboratore scolastico, legato a Toscano Marcello da un rapporto di amicizia. Porcelli la notte del 29 settembre 2022 fu sottoposto a fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, successivamente convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari con una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Tutto ciò sulla base delle risultanze delle acquisizioni di immagini estrapolate da videocamere di sorveglianza, dell’esame di persone informate sui fatti, del sequestro di indumenti intrisi di sangue presso l’abitazione del Porcelli, dal quale veniva estrapolato il DNA e comparato con quello della vittima, evidenziando una perfetta concordanza allelica con il DNA estrapolato dal sangue della vittima.