Torna completamente libero l’ex agente della polizia penitenziaria di 55 anni Angelo Bruno, imputato con altre 107 persone nel processo – attualmente in fase di udienza preliminare – sulle violenze commesse dagli agenti ai danni di detenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 6 aprile 2020. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Napoli che ha revocato, su istanza degli avvocati Rossana Ferraro e Arcangelo Urraro, difensori di Bruno, la misura dell’obbligo di dimora. Bruno finì in carcere nel blitz del 28 giugno 2021, quando i carabinieri eseguirono le 52 ordinanze cautelari – otto in carcere, 18 ai domiciliari, 23 sospensioni dal lavoro e tre obblighi di dimora – emesse dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Sergio Enea su richiesta della Procura; pochi giorni dopo – il 6 luglio – lo stesso gip che lo aveva fatto incarcerare, lo mise però in libertà per mancanza di esigenze cautelari, visto che Bruno, come dimostrato dalla documentazione presentata dalla Ferraro, non faceva parte più del corpo della penitenziaria, essendo stato riformato per motivi di salute nel marzo 2021, pochi mesi prima del blitz; una circostanza che neanche la Procura di Santa Maria Capua Vetere conosceva. Il gip dispose però per Bruno l’obbligo di dimora, per fare in modo che l’ex agente non si allontanasse e potesse sempre essere reperibile; quell’obbligo ora è stato revocato e Bruno potrà affrontare il processo senza alcuna restrizione