AVELLINO – Da alcuni giorni, specialmente nelle ore serali e notturne, il Corso Umberto I di Avellino è la sede di un incessante lavorio che coinvolge giovani e anziani nell’allestimento della scenografia per il XIX Palio della Botte che proprio in questa strada si svolgerà, sabato 11 e domenica 12 agosto. La manifestazione rievoca la storica competizione tra i bottai di Avellino svoltasi davanti alla corte del Principe Caracciolo e per festeggiare il ritrovamento di un’immagine miracolosa della Madonna di Costantinopoli.

Armati di attrezzi di ogni tipo, gli “uomini del Palio” si arrampicano su alte scale per addobbare con le bandiere delle contrade i balconi e si adoperano nell’Ipogeo della Chiesa di Costantinopoli per preparare le botti che serviranno alla gara e che devono essere riempite d’acqua perché il legno si dilati e diventi, in tal modo, resistente al rotolamento sul selciato accidentato. Con alla testa il Parroco di S. Maria di Costantinopoli e ideatore della manifestazione Don Emilio Carbone, i gruppi parrocchiali e gli scout lavorano per costruire la scenografia che ospiterà la Corte e le Contrade, issando tribune di pali di ferro, arredi e stemmi di legno e tendaggi di velluto per arricchire il tutto; non meno alacre il lavoro del settore sartoria che, con spirito di sacrificio altrettanto encomiabile, prova e sistema i sontuosi costumi alle centinaia di figuranti e bottai, affinché ogni partecipante possa apparire al meglio nel corso della sfilata del Corteo Storico. Si tratta di un lavoro veramente enorme, realizzato da alcune decine di volontari che da anni mettono l’anima nel Palio condividendone con Don Emilio le ragioni profonde come la necessità di riappropriarsi della conoscenza della storia di Avellino, di riscoprire il valore di una tradizione e del lavoro volontario svolto in maniera corale, trasversale e transgenerazionale, il tutto nel segno del dono ai più deboli. Il fine ultimo del Palio della Botte è, infatti, sempre quello della solidarietà, rappresentata nel forziere che il Corteo porta con sé come memoria del Monte di Pietà, primo istituto di credito di Avellino nato per aiutare chi era in difficoltà, combattere l’usura e fornire di una dote le ragazze orfane. “Sono stato incaricato dal Vescovo S.E. Francesco Marino di seguire la Pastorale del Lavoro – spiega Don Emilio Carbone – ho pensato perciò di far partire proprio dal Palio della botte quello che ho chiamato il Palio della Restituzione, chiediamo alle persone di buona volontà di donare un centesimo, lo chiederemo a tutti, da depositare in cassette che porremo da settembre in poi nelle parrocchie e in vari luoghi pubblici. Con quello che raccoglieremo, aiuteremo i ragazzi appartenenti a famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro, quelle che ci saranno segnalate dai rispettivi parroci”. Sabato 11 agosto, quindi, l’appuntamento è per le ore 19 con la IX edizione del Palio dei Bambini che vedrà i mini-bottai sfidarsi nella versione “bonsai” della gara che sarà disputata il giorno successivo dagli adulti. Al netto di un’ovvia riduzione del peso della botte e della lunghezza del percorso, però, la gara sarà comunque impegnativa e combattuta dai piccoli che avranno le identiche difficoltà degli adulti a governare la traiettoria della botte nel percorso in salita. Al termine della gara, nella Chiesa di Costantinopoli, si procederà al sorteggio dell’ordine di partenza delle Contrade per il Palio di domenica 12. Alle 21,30, infine, l’attesissimo appuntamento con il concerto della Nuova Compagnia di Canto Popolare; storica e celebratissima formazione, autrice di un’appassionata opera di ricerca filologica e rielaborazione in chiave più contemporanea del patrimonio etno-musicale campano. Nata negli anni ’60 da Eugenio Bennato, Carlo D’Angiò, Roberto De Simone, Giovanni Mauriello, Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Fausta Vetere e Nunzio Areni la NCCP ha al suo attivo una grandissima attività concertistica e discografica; sono veramente tanti quelli che aspettano di potersi immergere nelle atmosfere della tradizione popolare campana e mediterranea. Domenica è la volta del Palio della Botte, la sfida tra le sette Contrade (Bellezze, Parco del Principe, Porta Beneventana, Porta Napoli, Porta Puglia, Terra e Tuoppolo) chiamate a spingere la botte da due quintali lungo i 600 metri in salita tra la Chiesa di Monserrato e la Fontana di Bellerofonte. Anche su questo versante fervono i preparativi, si allenano i bottai delle diverse Contrade per sviluppare velocità, destrezza e spirito di squadra perché il Palio si vince solo se si sa soffrire insieme e sapere quando prendere il posto del compagno stanco e spingere la botte con la spranga di ferro fino al traguardo. La lunghissima serie positiva del Tuoppolo è stata interrotta da Porta Napoli; quest’anno, però, le altre Contrade non sono intenzionate a stare a guardare e si batteranno all’ultimo sangue per portare a casa la piccola botte dorata che rappresenta il Palio.

 

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