CASERTA – Un’atmosfera magica e immortale ha accolto i tanti visitatori che hanno approfittato dell’evento “Giornate Europee del Patrimonio 2013” per visitare, nella serata di sabato, gli appartamenti storici della Reggia di Caserta. Le Giornate, ideate nel 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione europea con l’intento di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei, hanno visto anche quest’anno la partecipazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che, insieme agli altri Stati Europei, vuole favorire la conoscenza del patrimonio culturale.
A tal fine, numerose sono state le iniziative nell’intero territorio nazionale, ove sono rimasti aperti al pubblico gratuitamente molti luoghi statali della cultura, con l’apertura straordinaria notturna di quegli istituti che partecipano al progetto “Una notte al Museo”. Nella Reggia vanvitelliana e in rispettoso silenzio, i tantissimi curiosi, accolti dalle spettacolari luci dell’ingresso, dalle ore 20 alle 24 si sono pian piano inoltrati tra i ritratti assonnati, vista l’ora, dei Ferdinando e dei Francesco, di Murat e di Maria Carolina, attraverso il vestibolo, su per lo scalone Reale e ancora su a destra e a sinistra attraverso lo Scalone monumentale. Scricchiolii di porte e finestre aperte per l’occasione, tra le Sale di Primavera e di Inverno, con la Biblioteca Palatina, la maestosa Sala del Trono e lo stile Impero ovunque a valorizzare la grandezza dei Borbone.
E, poi, ecco le stanze da letto, con i loro giacigli dagli enormi baldacchini che sembrano ospitare ancora lo spirito dei re che furono, tra busti marmorei, statuette egizie e dipinti dal valore inestimabile e senza fine. Ma anche quella che Chierici ha definito «Una delle creazioni planimetriche più armoniche, più logiche, più perfette dell’architettura di tutti i tempi» ha delle scale che scendono verso l’uscita e che, seppur d’improvviso e senza avvertire, riportano l’estasiato visitatore al presente e all’attualità del monumento, sempre troppo bistrattato dagli irrispettosi uomini dell’oggi. Pur con i giardini che, in lontananza e chiusi al pubblico, sono rimasti tutta la notte impenetrabili e guardinghi su quei visitatori inaspettati e forse un po’ troppo rumorosi nel rendere grazie ad un monumento di tal fatta.
Nicola del Piano