CASERTA – E’ molto avvertita l’esigenza, tra musicisti o semplici appassionati, di frequentare un luogo nel quale sia possibile ascoltare musica, scambiarsi commenti, sensazioni, umori. Semplicemente incontrarsi. Un luogo fisico nel quale condividere esigenze ed aspettative.

Con questi propositi nasce il progetto OFFICINAMUSICA, una produzione Sound Contest, in collaborazione con OfficinaTeatro  e con la direzione artistica di Antonio Feola: un vero e proprio laboratorio dedicato alla musica improvvisata e alle musiche “altre”, com’è nello spirito di SOUND CONTEST. Un laboratorio che fa sua l’esperienza di OfficinaTEATRO, lo spazio artistico di San Leucio diretto da Michele Pagano, sposandone per intero lo spirito fortemente militante e offrendo il palco a formazioni “ad alto tasso creativo”.

Uno spazio off.  Una vecchia fabbrica dismessa. Un luogo scomponibile dove il palco diventa platea e viceversa. OFFICINAMUSICA come momento di aggregazione, punto di riferimento, luogo di resistenza in un momento storico che sembra offrire solo un futuro “critico”.

La prima proposta scelta da OFFICINAMUSICA per lanciare le proprie iniziative e il programma di appuntamenti previsto per il 2013 vedrà protagonista la “chitarra sarda preparata” del compositore e polistrumestista Paolo Angeli. Una prima esclusiva per la Campania affidata ad un artista di ricerca unico nel suo genere, tra i più affermati e apprezzati anche all’estero.

Originario di Palau in Sardegna ma residente da tempo a Barcellona, Paolo Angeli ha studiato presso il DAMS di Bologna conseguendo la laurea in Etnomusicologia e dando vita al Laboratorio di Musica & Immagine, eterogeneo ensemble di 14 musicisti che – scardinando le barriere tra i generi musicali e praticando composizione e improvvisazione collettiva – si è subito imposto all’attenzione dei principali festival europei di musica creativa innovativa.

Sulla scorta dell’incontro-scontro tra avanguardia extra-colta e tradizione popolare, Paolo Angeli idea e adotta successivamente la “chitarra sarda preparata”, strumento orchestra a 18 corde dotato di martelletti, pedaliere ed eliche a passo variabile.

Grazie ad una prodigiosa perizia esecutiva e alla particolarità del suo strumento (sofisticato congegno meccanico ed elettroacustico capace di riprodurre insieme a colori percussivi una vasta gamma timbrica e armonica atta a passare dalla tradizionale sei corde elettrica al sitar, dal contrabbasso alla chitarra baritono e dal violoncello ad una console effettistica), Paolo Angeli è riuscito a confezionare in breve tempo una formula avvincente e ricercatissima, punto di partenza per approcci tecnici antinconvezionali e inediti esperimenti sonori.

Le sue numerose incisioni e collaborazioni (esperienze condotte principalmente al fianco di esponenti di spicco della scena creativa e improvvisativa internazionale, tra cui Pat Metheny, Fred Frith, Hamid Drake, Ned Rothemberg, Evan Parker, Takumi Fukushima, Elliot Sharp, Jon Rose, Butch Morris e Otomo Yoshide, nonché insieme ai conterreanei Antonello Salis, Paolo Fresu, Riccardo Pittau e Gavino Murgia) indicano soprattutto come l’estetica di  PaoloAngeli ravvivi il codice folklorico mediterraneo con l’irriverenza (tecnica e formale) del Rock In Opposition, il creativo rigore dell’impro europea e lo slancio dell’espressione pop più culturalmente globale e avveniristica.

 

Con l’archetto lo stile di Angeli si riannoda alla stessa corrente di pensiero di Tom Cora e Ernst Rejsinger, ma è pur vero che il suo strumento gli consente di ricreare qualcosa di unico, una magia dell’insieme che, nei toni scuri e graffianti come anche in quelli più tersi e melodici, si adagia su linee e procedure orchestrali estremamente ardite e innovative.

 

Spettacolo nello spettacolo, il concerto “in solo” di Paolo Angeli costituisce, pertanto, un’esperienza imperdibile e irripetibile, l’opportunità di ammirare e ascoltare un esploratore sonoro di prima grandezza nell’odierno panorama musicale italiano e internazionale.

 

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