CASTELVOTURNO – Aria, acqua, terra, energia e conoscenza. Ruota attorno a questi temi l’interessante libro “La società dei beni comuni” (Ediesse, prezzo di copetina 10 euro) a cura di Paolo Cacciari,  che sarà presentato lunedì 12 settembre alle ore 18.00 nella sala consiliare del comune di Castelvolturno in piazza Annunziata.

Nel corso dell’incontro, che rientra nell’ambito della “Piazza del sapere e dei colori”, sono previsti gli interventi di Francesca Coleti, Arci Campania, Raffaele Lieto, Segretario Filcams Campania, Michele Mosca, Università Federico II, Luigi Saccenti, Banca Etica. Porteranno le loro testimonianze Paola Castelli, Associazione Le Sentinelle, Vincenzo Cenname, Sindaco di Camigliano, Nicola Sorbo, Slow Food, Anna Gioia Trasacco, Aversa Beni comuni. Alla presentazione del libro parteciperà anche Alberto Lucarelli, Assessore Comune di Napoli. L’incontro sarà coordinato da Mario De Michele, direttore responsabile di campanianotizie.com. La lodevole iniziativa è stata promossa dalla Pro Loco di Castelvolturno, in collaborazione con Forum Terzo Settore, Slow Food, Altro Modo Area Flegrea, Villaggi Globali, FP CGIL Caserta.

Il saggio di Paolo Cacciari è il frutto di un accurato lavoro di raccolta dei più innovativi contributi teorici in materia di economia, lavoro, sociologia, diritto del lavoro, politica e diritti, fornisce utili strumenti interpretativi delle più importanti trasformazioni socio-economiche e politiche nazionali e internazionali. Il libro raccoglie diciannove opinioni di autrici e autori italiani che da diverse visuali disciplinari (storiche, giuridiche, filosofiche, antropologiche, ambientaliste…) si sono confrontati con il tema dei «commons».

Aria, acqua, terra, energia e conoscenza sono risorse speciali, beni primari da cui tutto dipende e la cui fruizione richiede quindi attenzioni particolari. L’applicazione a tali beni della logica del mercato ha sperimentato infatti i più clamorosi fallimenti. Il riconoscimento del Nobel all’economista Elinor Ostrom dimostra che il pensiero unico neoliberista sta incrinandosi anche dentro l’accademia. Ma nella sfera politica (specie in quella italiana) non vi è ancora traccia di ravvedimento: la saga delle privatizzazioni procede, ma cresce anche l’opposizione da parte di numerosi gruppi di cittadinanza attiva, di comitati, di associazioni in nome di una società più consapevole nei riguardi della natura e più responsabile nei confronti di tutta la comunità umana.

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