‘Considero New York una specie di specchio dei miei sentimenti piu’ profondi, anche se sono nato a 8.000 chilometri dalle rive dell’Hudson”: cosi’ Jovanotti, che e’ tornato ad esibirsi a Manhattan. Questa volta pero’ come cornice per il suo concerto non ha scelto uno degli storici locali del Village – come il ‘Poisson Rouge’ o il ‘Webster All’ – ma ha deciso di trasferirsi al ‘Terminal 5’, un grande spazio industriale che si affaccia sull’Hudson River.

L’appuntamento di sabato sera nella City – che ha registrato il tutto esaurito – e’ una delle tappe del suo tour autunnale a stelle e strisce, iniziato il primo ottobre al ‘9:30′, locale storico della capitale Washington, poi arrivato a Philadelphia e Boston. Quindi, proseguira’ verso Atlanta, Orlando, Miami, Austin, Denver, Minneapolis, Chicago e Detroit. E’ piu’ di una tournee’ musicale: ogni spostamento diventa un modo per trovare nuove ispirazioni e nuove emozioni da raccontare al pubblico, che Lorenzo Cherubini condivide giorno dopo giorno sul suo account Twitter. Questa volta c’e’ anche qualcosa di diverso: Jovanotti e’ diventato un newyorkese d’adozione a tutti gli effetti. Il cantante di Cortona ha infatti deciso di trasferirsi per un anno nel Village, nella Grande Mela, con la moglie e la figlia. E a consacrare il Jovanotti ‘sempre piu’ americano’ e’ stato il New York Times, con un’intervista a tutto campo proprio alla vigilia del concerto al ‘Terminal 5′. ”Quando gli e’ stato chiesto perche’ vuole rischiare in un Paese come gli Usa, che puo’ mostrarsi brutalmente indifferente alla musica pop in altre lingue, ha spiegato che e’ stato stimolato dall’energia della citta’ e dal collegamento alle sue radici”, ha raccontato il Times. Lorenzo ha ripercorso la sua storia musicale e gli Stati Uniti visti dall’Italia, attraverso le immagini, ad esempio, di telefilm come ‘Happy Days’, che conosceva fin da bambino. Ma anche le tappe che lo hanno avvicinato alla Grande Mela. Il cantautore non ha intenzione di abbandonare l’Italia, ma con il suo rap ‘duro-melodico’ e le sue ‘liriche d’amore’ sta entusiasmando i templi sacri della musica dal vivo a stelle e strisce, come ha dimostrato la notte del ‘Terminal 5’.

 

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