NAPOLI – Dopo aver debuttato in prima assoluta alla XXIII edizione di Benevento Città Spettacolo, sarà in scena martedì 5 marzo 2013 alle ore 20.30 (in replica fino a domenica 10), alla Sala Assoli di Napoli, lo spettacolo Salvatore, favola triste per voce sola di e con Silvio Laviano, per la regia di Tommaso Tuzzoli.

Presentato da Tinaos / M.P. produzioni, in collaborazione con Benevento Città Spettacolo e Teatri in Città – Festival di Teatro Contemporaneo, Salvatoreè la storia di un viaggio, una favola fatta di profumi, di colori e di respiri, una contaminazione di lingue, linguaggi e ritmo, una discesa leggera verso il cratere centrale dell’Etna, altro protagonista del testo.

Il punto di partenza è un grembo materno, il punto d’arrivo un non luogo, dove convivono la follia, il ricordo e la febbre. L’uso del dialetto catanese rappresenta l’unico mezzo espressivo dell’emozione. Il racconto, in prima persona, narrato in lingua italiana, detta i tempi dell’azione e crea il mondo del ricordo e del particolare.

I due linguaggi si fondono con un procedere “in avanti”, con una punteggiatura fatta di respiri, d’interpunzioni, fino alla piena coscienza, nel quadro finale, della propria rivoluzione umana.

Le ombre/personaggi accompagnano la vita del protagonista, dal giorno della sua nascita fino al giorno del suo trentesimo compleanno, in un vortice senza sosta. Salvatore è un racconto diviso in cinque quadri che rivive le atmosfere di una Catania, specchio di un mondo legato alle tradizioni religiose, ai sacri riti profani, al senso della famiglia, degli amici e degli amori, ma anche specchio di un mondo facilmente modificabile da una nuova “civiltà” dei consumi, ricca di nuovi idoli e priva di ogni passato.

I contorni di questo mondo, così come i personaggi immersi in un mondo quasi da favola, sono tracciati inizialmente con toni leggeri, per divenire, poi, grotteschi, e discendono verso le zone oscure di una realtà che, schiacciando possibilità e desideri, conduce a nevrosi che rasentano la follia, rischiando di deviarci dai nostri sogni e trasformando questi in incubi.

“Riaprire le porte del passato – scrive il regista in una nota – per seppellire le paure, per sorridere delle lacrime versate, per tramutare le assenze in presenze e raccontare il tutto con quella gioia infantile di chi guarda davvero al tempo andato, senza mai smettere di correre verso il futuro, consapevole di se stesso e della propria origine”.

Salvatore, intenso monologo del quale Silvio Laviano firma anche la sceneggiatura, è protagonista assoluto in scena, insieme agli spettatori, di un lungo viaggio, di una storia accattivante che racconta, semplicemente, la vita.

L’allestimento si avvale del suono di Federico Del Pozzo, i video di Teresa Terranova, e della trainer Sabrina Jorio.

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