Pace fatta con il Comune di Napoli ma dolore per una citta’ in una situazione di “degrado”. Roberto de Simone, musicologo, regista e compositore protagonista di una querelle estiva con la giunta de Magistris in merito alla realizzazione del Museo delle arti

e delle tradizioni popolari campane, che sarebbe dovuto sorgere nel convento di San Domenico Maggiore a Napoli, e ospitare l’ampia collezione del maestro, ha ripreso contatti con l’amministrazione comunale partenopea. “Perche’ mai dovrei chiudere? Io sono un uomo d’apertura, c’e’ sempre tempo per riaprire, dipende da cosa succedera’”, dice ai giornalisti che gli domandano se la sua partecipazione alla ‘Festa di Piedigrotta’ sia il modo per chiudere definitivamente le polemiche. Nel frattempo, pero’, l’ex direttore artistico del teatro San Carlo rinnova il suo grido d’allarme. “Il polso della citta’ si testa dalla cultura – dice – e Napoli vive una situazione di degrado spaventoso, come dimostra lo stato in cui versano le biblioteche”. Per questo “intervengo con le mie conoscenze dirette e non sono qui per chiudere queste discussioni, ma per aprirne finche’ sara’ necessario”. L’assessore comunale alla Cultura, Antonella Di Nocera, rivela che la richiesta di partecipazione del maestro alla ‘Piedigrotta 2012′ “e’ arrivata prima dell’estate” e aggiunge: “la cosa importante e’ che De Simone sia qui e che ci assista anche in futuro”.

 

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