ACERRA – Domenica 13 ottobre, alle ore 20.00, presso la “Bottega del Teatro” di Caserta, in via Volturno 16/18, una rappresentanza rosa della compagnia stabile del Rostocco, andrà in scena con “Le donne di Benni”, omaggio alla drammaturgia del nostro intellettuale; quattro quadri scelti e diretti da Ferdinando Smaldone. Spettacolo esilarante, sferzante, uno spaccato fedele d’una realtà in caotico movimento, d’una società depredata di regole, sogni, valori. Un microcosmo, quello di Benni, in cui tutto può diventar il suo contrario, schiaffeggiando la durezza della vita col sorriso sulle labbra.

Cinque attrici, Paola Guarriello, Loredana Soreca, Noemy Pirone, Marianna Russo e Paola Puzone, insceneranno alcuni dei suoi maggiori successi: “La Topastra”, topo femmina in ribellione contro il genere umano, decisa a rivendicare il diritto di esistere e di essere trattata con rispetto. Capovolge il mondo rinterpretandolo in chiave “topesca”. “La misteriosa scomparsa di W”, originariamente monologo, è paradossale, ridicolo e doloroso. Una donna qualsiasi, V, nata un giorno qualsiasi in modo funambolico, ripercorre, follemente, comicamente, la sua vita e si aggira per il palcoscenico nell’attesa di un Godot, il suo “W”. “Grimilde”, strega di 432 anni, vive invecchiata e dimenticata, tra orpelli del passato e maledizioni inefficaci, ormai superata dalla cattiveria quotidiana del mondo attuale, dietro la quale, invano, arranca disperata.

“La moglie dell’eroe”, moglie dedita, ubbidiente, muta, sempre muta. Esclusa dalla vita “eroica” del marito, circondata da disordine morale, violenza, prevaricazione a cui non è in grado di contrapporsi… “Un regista che può fare affidamento su 4 attrici, che a loro volta hanno un universo da mostrare, rende possibile ogni mondo. Lavorare con una donna, sulla carta, – sottolinea Ferdinando Smaldone – è sinonimo di non sbagliare. La mia visione del mondo trova compimento con una o più donne in scena. Io posso immaginarlo cosa passa nella mente e nell’animo di una donna, ma una donna me lo insegna. E diventa parte del mio tesoro e del mio patrimonio.”

 

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