Nello scorso fine settimana il Primo cittadino della città di Napoli, Luigi de Magistris ha fatto visita alla mostra di Steve McCurry al Palazzo delle Arti di Napoli. Nelle affollate sale che ospitano il suggestivo allestimento con le foto di McCurry il sindaco ha potuto apprezzare di persona la forza degli scatti di McCurry e il suggestivo allestimento in cui sono collocate. La mostra, realizzata da Civita Mostre in collaborazione con SudEst57 e promossa dal Comune di Napoli, sarà aperta al pubblico fino al 12 febbraio e vede quotidianamente un’affluenza di pubblico entusiasta di poter godere in città del prestigio di ospitare gli scatti di Steve McCurry, uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, un punto di riferimento per molti, soprattutto giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo. In ogni suo scatto è racchiuso un complesso universo di esperienze e di emozioni e molte delle sue immagini sono conosciute in tutto il mondo. E sono soprattutto i giovani ad entrare in mostra, a ritrovarsi nello spirito dell’arte contemporanea di cui il Pan è ricco contenitore. Per i diciottenni Civita ha inoltre aderito all’accordo perché possano scaricare il costo del biglietto e le spese sostenute nel bookshop dal’art bonus messo a disposizione per loro dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo. Il progetto espositivo curato da Biba Giacchetti propone quindi un viaggio nel mondo di McCurry, dall’Afghanistan all’India, dal Medio Oriente al Sudest asiatico, dall’Africa a Cuba, dagli Stati Uniti all’Italia, attraverso il suo vasto e affascinante repertorio di immagini, in cui la presenza umana è sempre protagonista, anche se solo evocata. Nel suggestivo allestimento di Peter Bottazzi questa umanità ci viene incontro con i suoi sguardi in una sorta di girotondo dove si mescolano età, culture, etnie, che McCurry ha saputo cogliere con straordinaria intensità. La mostra propone infine a tutti i visitatori una audioguida in cui McCurry racconta i suoi scatti in prima persona, con appassionanti testimonianze e alcuni filmati dedicati ai suoi viaggi, all’avventura della sua vita e della sua professione. Per conoscere meglio il suo modo di fotografare, ma soprattutto la sua voglia di condividere la prossimità con la sofferenza, con la gioia e con la sorpresa.