Un omaggio artistico alla citta’ di Napoli, ma anche un difficile esame musicale e linguistico per un concerto, che ha trascinato il pubblico del teatro San Carlo, il pubblico piu’ napoletano che ci sia, per il quale l’artista israeliana Noa ha adattato ai suoi straordinari mezzi vocali una ricchissima serie di canzoni della tradizione napoletana, cantando con tanto ardore e divertimento da trascinare in un unico coro i 1.200 spettatori che riempivano ogni posto.
Il concerto intitolato ”Noapolis” ha fatto da prologo questa sera alla V edizione del ”Napoli Teatro Festival Italia”, che prendera’ domani in via con uno spettacolo del grande guru dell’avanguardia internazionale Roberto Wilson (The Makropulos Case) e si concludera’ fra tre settimane con la creazione di un altro grande assoluto del teatro europeo Peter Brook (The Suit). Nei 25 giorni saranno in scena 30 spettacoli, ordinati nel programma messo a punto dal direttore Luca Di Fusco e prodotto dalla Fondazione Campania dei Festival. Un cartellone che ha vari temi e vari picchi: fra gli altri un focus sul teatro israeliano contemporaneo, del quale l’esibizione di Noa e’ stato un prologo affascinante. Non si tratta di una novita’ assoluta, tuttavia, per la cantante, che tanti anni fa comincio’ un percorso culminato prima in ”Napoli – Tel Aviv” che era un processo di traduzione e interiorizzazione dei classici ebraici nella cultura napoletana; e poi si e’ arrivati a ”Neapolis” del 2011. L’approdo al massimo teatro cittadino di Napoli, il palcoscenico della grande tradizione lirica, e’ stato definito dalla cantante ”l’avverarsi di un sogno; l’appuntamento aspettato da tanto tempo”. E Noa non ha mancato questo appuntamento, proponendo alcuni classicissimi come ”Torna a Surriento”, cosi’ come il melodico contrappunto di ”Era de Maggio”, l’affondo felice di ”Sia maledetta l’acqua” e la tenerezza di ”Nonna Nonna” per la prima volta in lingua ebraica. Al contempo il Solis String Quartet e il solista Gildor hanno dato nuova linfa all’arte della cantante, che in brevi racconti in italiano ha intrecciato con dolcezza alcuni momenti della sua vita all’amicizia e all’ammirazione per i napoletani. Nata in Israele da genitori yemeneti, Noa e’ cresciuta a New York, ma a 17 anni ha voluto conoscere Israele e li ha imparato ad usare la sua bellissima voce, che ne ha fatto una delle artiste piu’ amate del mondo, che ha cantato davanti al Papa e al presidente Clinton, davanti a Rabin e ad Arafat. Ma fra tanti pubblici il piu’ difficile da conquistare era forse proprio il pubblico napoletano. Ma la battaglia artistica e’ stata vinta, dall’inizio sino ai bis, fra i quali anche il celebre tema di ”La vita e’ bella”.