Cannocchiali di diverse dimensioni, oculari, scale graduate, per determinare le posizioni degli astri, specchi, come quello costruito dall’astronomo Herschel alla fine del ‘700: sono alcuni degli strumenti in mostra presso il nuovo Museo degli antichi strumenti astronomici dell’Osservatorio di Capodimonte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Infn) inaugurato sabato 17 novembre a Napoli.
L’osservatorio aveva gia’ una sala adibita all’esposizione degli antichi strumenti astronomici, ma adesso lo spazio e’ stato ampliato e l’esposizione valorizzata: ”abbiamo collegato la sala che prima era adibita all’esposizione con un’altra sala attraverso un cunicolo di eta’ borbonica che era stato chiuso e che abbiamo fatto aprire”, spiega il direttore dell’osservatorio, Massimo Della Valle. Realizzato con fondi interni all’Osservatorio e con il contributo della Regione Campania, il Museo ospita strumenti che risalgono a un’epoca che comprende gli inizi della vita dell’Osservatorio, che e’ stato completato nel 1819, fino al secolo scorso. Oltre agli strumenti astronomici, in mostra vi sono libri antichi come il De Revolutionibus Orbium Coelestium, di Nicolo’ Copernico, il libro che ha rivoluzionato il pensiero scientifico e che, sottolinea Della Valle, ”ha tolto l’uomo dal centro dell’universo e lo ha messo in periferia’. Fra ‘i gioielli di famiglia’ del museo vi e’ uno specchio del 1798 costruito dall’astronomo Herschel che scopri’ il pianeta Urano e una dedica che Gustave Eiffel nel 1901 fece all’allora direttore dell’osservatorio.