In un piccolo villaggio irlandese, le storie di due fratelli in perenne conflitto, di un prete giovane e fragile, di una ragazza che agisce tra ingenuità e malizia, sono al centro di Occidente solitario di Martin McDonagh, spettacolo che sarà in scena, da martedì 27 marzo 2012 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 1 aprile), al Teatro Nuovo di Napoli, nell’allestimento diretto da Juan Diego Puerta Lopez e interpretato da Claudio Santamria, Filippo Nigro, Nicole Murgia e Massimo De Santis.
Scritta dal drammaturgo contemporaneo irlandese, conosciuto al cinema per la regia del premiato In Bruges, The Lonesome West – Occidente solitario è la terza opera (insieme a The Beauty Queen of Leenane e A Skull in Connemara) contenuta in The Leenane Trilogy, trilogia ambientata a Leenane, un villaggio dell’Irlanda, che destò la curiosità del drammaturgo per via del dilagante tasso di mortalità presente. La storia è ambientata in un piccolo villaggio irlandese, un posto come un altro che rappresenta un luogo universale, dove i personaggi e i fatti raccontati rimandano ad una società di disadattati in una condizione di solitudine ed indifferenza. Si narra, infatti, di due fratelli in un rapporto perennemente conflittuale, aggravato dalla recente morte del padre, dall’incapacità di vivere senza dispute e aggressioni, in un’atmosfera quotidiana fatta di litigi e piccole vendette. Dei due, uno pensa solo a marcare con la sua iniziale tutto quello che gli appartiene, a cominciare dalla sua collezione di statuine religiose fino alla stufa a legna di cui controlla l’uso, mentre l’altro pensa solo a scroccare cibo, partecipando ai funerali solo per il buffet o mangiando i pacchetti di patatine del fratello solo per il gusto di fargli dispetto. Frequentatore assiduo della casa è il giovane prete locale, uomo fragile che beve come una spugna, spesso in compagnia dei due fratelli di cui cerca invano di appianare la relazione per paura che le loro piccole liti finiscano in una strage insanguinata e irreparabile. L’unica figura femminile in mezzo a questo sfacelo è una giovane ragazza che fa il corriere del villaggio, vendendo whisky a domicilio. È lei che, tentando di confortare il prete turbato, gioca con una miscela toccante d’ingenuità e di malizia. Questi, che ormai riconosce il suo fallimento, non essendo riuscito nella sua missione di dare forza e speranza ai suoi parrocchiani, travolto dalla depressione, compirà un gesto estremo. In un mondo di crudeltà, aggressività e disperazione, portando all’estremo i rapporti tra i personaggi, si arriva a un livello di assurdità pura e semplice, dove il dramma diventa una commedia e il delirio e la stravaganza assurgono a umorismo eccentrico, cinico ed ironico. Le scene sono di Bruno Buonincontri, il disegno luci di Sergio Ciattaglia, i costumi di Caterina Nardi, le musiche originali di Riccardo Bertini (Mammooth), la traduzione di Luca Scarlini. Lo spettacolo è presentato da Gli Ipocriti e Associazione Teatrale Pistoiese.