”Un romanzo nasce sempre tra doglie, sforzi, sangue, lacrime, muscolose spinte di rabbia. È quasi pronto per affrontare il mondo. Domani su Repubblica ci sarà un estratto dal mio nuovo libro “La paranza dei bambini”, in libreria a Natale”. Così Roberto Saviano nel suo quotidiano dialogo con i tanti lettori ha scritto su Facebook ieri annunciando il nuovo romanzo che uscirà per Feltrinelli. Oggi e il 7 agosto sul quotidiano – con le illustrazioni del fumettista e regista (L’arte della felicità) Alessandro Rak, l’anticipazione del capitolo Adda murì mammà. Al centro del nuovo libro – un romanzo di fiction sottolinea lo stesso autore di Gomorra e Zero zero zero – i giovani feroci boss della camorra napoletana definiti Paranza dei bambini, un vero e proprio clan, secondo l’inchiesta condotta dai pm della Dda Henry John Woodcock e Francesco De Falco e che il 15 giugno scorso ha portato a 43 condanne. Nel gergo camorristico “paranza” significa ”gruppo criminale, ma il termine ha origini marinaresche e indica le piccole imbarcazioni per la pesca che, in coppia, tirano le reti nei fondali bassi, dove si pescano soprattutto pesci piccoli per la frittura di paranza. L’espressione “paranza dei bambini” indica la batteria di fuoco, ma restituisce anche con una certa fedeltà l’immagine di pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti: piscitiell’, proprio come questi ragazzini”, scrive Saviano, nati nell’87 o giù di lì. Studiare la paranza dei bambini significa ”tratteggiare la nuova forma che la camorra napoletana ha assunto: barbe lunghe e corpi completamente tatuati, ma giovanissimi”.

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