Toni Servillo difende Napoli e rivendica la vivezza del suo popolo come fonte di continua ispirazione e arricchimento che ne fanno, non a caso, da secoli, una metropoli della creatività. In un’intervista alla tedesca Frankfurter Allgemeine Zeitung, il protagonista della ‘Grande Bellezza’ spiega così la sua scelta di vivere a Caserta, nelle vicinanze del capoluogo, partendo da una domanda sui rifiuti: ”Senta, questi problemi dei rifiuti e della criminalità esistono anche altrove, a Palermo, Roma e anche qui nel nord. Io mi rifiuto di parlare sempre male di Napoli. Non è un caso che dal diciassettesimo secolo sia una metropoli del teatro, della musica e del cinema. A Napoli c’e’ ancora un popolo”. ”Gente autentica – continua Servillo – che non interpreta il proprio ruolo sociale. Questo popolo è vitale, fa rumore, e proprio questo nutre la mia creatività come attore. Lì io posso trarre arricchimento dall’osservazione della gente”. Il suo Paese, l’Italia, plasma l’attore, chiede il giornalista? ”Come potrebbe essere diversamente? – è la risposta – questo continuo mescolarsi di risate e amarezza, questo dialogo serio con la morte, questa fuga nei sogni che spesso diventano incubi: dove tutto questo appartiene alla quotidianità ci si pone quanto meno le domande più serie dell’esistenza. L’Italia non è solo Berlusconi”.