SALERNO – “Continuiamo a parlare dei problemi del Sud senza riuscire a tratteggiare una soluzione politica valida”. A dirlo, oggi, il presidente della Campania, Stefano Caldoro nel corso della presentazione alla Camera di Commercio di Salerno del libro dell’ex ministro socialista Carmelo Conte “Il Sud al tempo degli italiani”.
“La parola Sud – spiega Caldoro – non deve avere un’accezione populista ma un aspetto prettamente identificativo. Se si vogliono eliminare i luoghi comuni che riguardano il nostro territorio, dobbiamo puntare su due punti per recuperare gran parte della nostra credibilità: il buon governo e la lotta alla camorra”. Nel corso dell’incontro moderato dal giornalista Massimo Calenda, l’autore del libro, ha specificato che “il Risorgimento non si è chiuso e che l’Unità d’Italia non c’é ancora. Va abbandonata una certa retorica per avviare la vera battaglia per il Sud che riguarda la libertà economica e del lavoro”. Secondo il senatore Alfonso Andria, ‘il libro di Conte e’ un’analisi vera e amara sulle origini della questione meridionale, che ripercorre la storia dell’unità d’Italia e i personaggi politici che l’hanno segnata. E’ un contributo al futuro. La questione meridionale va rilanciata partendo da un nuovo protagonismo dei territori, dalla buona politica e da una classe dirigente di qualità,in grado di interpretare i cambiamenti e, talvolta, anticiparli”. Di questione meridionale parla anche l’ex ministro Nicola Mancino che si sofferma sul tema del federalismo. “Il federalismo – rimarca il senatore Mancino – poteva essere la grande occasione del Mezzogiorno ma non credo che si realizzerà a breve. Mi sembra che il Sud si sia rassegnato al peggio”. Il Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Raimondo Pasquino ha sottolineato che “il Mezzogiorno è scomparso dallo scenario politico con il Governo Berlusconi e lo stesso è stato fatto, in quel periodo, dalla sinistra”.