OLEVANO SUL TUSCIANO – Il 20 agosto 1873 nel Comune di Flumeri fu ucciso come in un film western Gaetano Manzo di Acerno, l’ultimo indomito capobrigante del picentino e dell’intero Mezzogiorno. La masseria isolata fu circondata da un centinaio tra soldati e carabinieri, dieci minuti, forse meno, di fuoco, uno scontro brevissimo e sanguinoso. Con la morte di Manzo e la distruzione della sua banda che aveva terrorizzato due province, si consuma l’ultimo atto del brigantaggio del picentino.

Fra queste montagne imperversava una costellazione di piccole-medie bande quasi sempre appiedate, che raramente superavano i 20 componenti, conoscitori perfetti dei luoghi, capaci di lunghe e durissime marce, di giorno e di notte. Le bande di Manzo, Cerino e Ciardullo negli anni post-unitari passarono spesso di qui, a Cannabosto, un’ampia valle incuneata tra le montagne ai piedi della fantastica grotta dell’Angelo, crocevia storico di fuga e passaggio obbligato dei briganti del circondario. In questa suggestiva cornice naturale, domenica 18 agosto, a partire dalle ore 18:00, in località Cannabosto, frazione di Salitto, si svolgerà la nona edizione della saga di Nardantuono, leggendario brigante della banda di Antonino Maratea, alias Ciardullo, di Campagna. Ad Antonio di Nardo, detto Nardantuono, interpretato da Franco Caiazzo, è dedicato una parte della rievocazione storica che ricostruisce con una forte carica realista il sequestro avvenuto la sera dell’11 gennaio 1864 a Montecorvino Pugliano del prete liberale Giuseppe Olivieri, che racconterà il suo tragico incontro con i briganti in un libro uscito trent’anni dopo, Ricordi Briganteschi, Storia che pare romanzo. Una spettacolare rievocazione storica che si ripete ormai da nove anni con circa 60 figuranti in costumi ed uniformi d’epoca, tutti attori non professionisti di Olevano, che con passione e spirito di sacrificio, fanno rivivere gli anni bui e cruenti del brigantaggio, che aveva minacciato le fondamenta stesse del nuovo Stato unitario, tra colpi di fucile e combattimenti fra briganti e l’esercito piemontese. Quest’anno grazie all’instancabile impegno per la valorizzazione del territorio del Presidente della locale Pro Loco Pietro D’Aniello e alla vena creativa di Vincenzo Capodanno e Luigi Ciancio, l’evento si rinnova evocando sul campo frammenti di vita rurale dell’epoca e le emozioni di tempi lontani ma ancora vive nella memoria collettiva. Immersi nell’atmosfera del passato si assisterà ad un evento davvero suggestivo ed unico nel suo genere in provincia di Salerno.Con il patrocinio del Comune di Olevano e le musiche del gruppo folk Sette Bocche”. Su tutto stavolta sventola la bandiera bianca dei Borboni. Ingresso libero.

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