Nessuno può resistere al sorriso di un bambino. È un incantesimo fatto per cambiare il mondo. Stamattina (domenica 30 ottobre) Casapesenna ha vissuto un incanto. La seconda edizione del “Pumpkin Festival”, promossa dall’amministrazione comunale griffata Marcello De Rosa in collaborazione con la Parrocchia e la Pro Loco, è stato uno straordinario momento di partecipazione collettiva. All’iniziativa hanno preso parte centinaia di persone. Protagonisti i più piccini. Per tre ore si sono divertiti con laboratori di intaglio e decorazione di zucche. Il tutto condito da animazione, musica e tanto divertimento per le famiglie. Guarda un bambino sorridere e scoprirai quali sono i valori della vita.
Questo l’insegnamento della manifestazione. Una magnifica festa, voluta fortemente dal sindaco De Rosa e dagli amministratori locali. Essenziale il contributo della Parrocchia e della Pro Loco. I sorrisi di un bambino sono le fondamenta di una casa. E stamane a Casapesenna è avvenuto un miracolo. È passato il messaggio gandhiano: “Prendi un sorriso e regalalo a chi non l’ha mai avuto. Prendi la bontà e regalala a chi non sa donare”. Guardare i visi sorridenti dei bambini non ha prezzo. È una magia. I cittadini hanno scoperto quanto bene può fare un semplice sorriso. E quello dei bambini sono i più autentici. Non a caso Milan Kundera sosteneva giustamente che i bambini sono senza passato ed è questo tutto il mistero dell’innocenza magica del loro sorriso. Un proverbio cinese dice: “Il sorriso dura un istante, il suo ricordo può durare tutta la vita. La seconda edizione del “Pumpkin Festival” impressa per sempre nella mente di grandi e piccini. Aveva ragione Neruda, non è retorica ma la sacrosanta verità: “Toglimi il pane, se vuoi toglimi l’aria, ma non togliermi il tuo sorriso”. Per Shinichi Suzuki i bambini imparano a sorridere dai loro genitori. È questo il nocciolo di tutto: gli adulti sono troppo presi dal carrierismo e dalla corsa a migliorare la propria posizione socio-economica. Per raggiungere i loro obiettivi sono disposti a tutto. Si incattiviscono, diventano malvagi, voglio il male degli altri, eppure vanno in chiesa dove si predica: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Gli adulti dovrebbero avere la maturità di riporre l’odio in un cassetto chiuso a doppia mandata. Per il bene dei figli i genitori devono sorridere di più. Per dirla con Joyce la vita è come un’eco: se non ti piace quello che ti rimanda devi cambiare il messaggio che invii. Com’è avvento magicamente stamattina a Casapesenna padri e madri devono praticare il linguaggio del rispetto degli altri, della condivisione, della fratellanza. Perché, come canta Vasco Rossi, “la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia”. La follia di sorridere anche quando si è in una valle di lacrime. Solo i bambini sono in grado di farlo. Quindi, come ama dire Papa Benedetto XVI: “Non spegnete mai il sorriso dei bambini”.
Mario De Michele
LA FOTOGALLERY DELLA MANIFESTAZIONE