Lunedi’ 22 agosto, presso la Regione Campania, le organizzazioni sindacali di Ugl Metalmeccanici, Fim, Fiom e Uilm, accompagnati da Ettore Zecchino incontreranno l’assessore regionale ai Trasporti Servio Vetrella. Scopo della riunione, spiega Ugl Metalmeccanici, “e’ quello di chiedere all’assessore Vetrella di accelerare lo sblocco della seconda trance dei fondi Fas, come gia’ comunicato nella riunione del 3 agosto presso il ministero dello Sviluppo economico dal presidente Stefano Caldoro”. Fondi che, aggiunge il segretario provinciale Ugl Metalmeccanici di Avellino, Giovanni Cicchella, “permetterebbero di approvare un piano triennale trasporti come e’ stato fatto dalla Regione Piemonte”. Altri temi dell’incontro saranno la convocazione della Conferenza Stato-Regione, “per attuare le stesse procedure come sopra menzionate, e direttive per assegnare le gare per l’acquisto dei bus dalle aziende che producano bus in Italia, come succede in Francia dove il governo assegna oltre il 70% ai costruttori che producono bus in loco”, aggiunge la nota. Inoltre, a Vetrella sara’ chiesto di “farsi promotore di coordinare tutti i politici campani, di destra, di sinistra e di centro, ad azioni concrete nei confronti del governo per un piano nazionale trasporti, considerando che oltre il 70% dei bus circolanti in Italia sono fuori legge e se non ci sara’ un piano di adeguamento saremo sanzionati dalla comunita’ Europea nel 2012 per un miliardo e settecento milioni di euro che aggiunti al costo degli ammortizzatori sociali darebbero copertura finanziaria per un piano quinquennale”.
“Solo in questo modo – spiega Cicchella, “il 31 agosto possiamo costringere Fiat a fare marcia indietro salvaguardando l’unico sito produttivo di costruzione bus in Italia. Costringere Fiat anche attraverso protocolli d’intesa dove si stabilisca che gli autobus che vengono messi in gara in Italia di tutte le gamme vengano prodotti o compensati con produzioni fatte in Italia”. “E’ ora di passare a fatti concreti per salvaguardare gli interessi nazionali. Anche attraverso una forte mobilitazione locale per dare impulso anche alle altre attivita’ produttive come Almec-Fma ed altre aziende che attualmente sono in pericolo di dismissione”, conclude la nota.