“Prendo atto che Sacconi e’ diventato il portavoce di Fiat ma ripeto che non esiste alcun accordo, nero su bianco, per cui il Lingotto realmente si impegni a investire nel nostro Paese. Le uniche cose reali, al contrario, sono che Fiat vorrebbe chiudere Termini Imerese a dicembre, e dismettere la produzione di autobus nello stabilimento Irisbus di Avellino”.
Cosi’ il leader della Fiom, Maurizio Landini, commenta le rassicurazioni arrivate oggi da Fiat sull’investimento per lo stabilimento torinese di Grugliasco dopo un colloquio telefonico con il ministro del Lavoro nel quale Sacconi ha dato garanzie sull’approvazione dell’art.8 della manovra economica relativo alla contrattazione aziendale e alla retroattivita’ dell’accordo del 28 giugno scorso. Norme che le tute blu della Cgil non escludono di impugnare in quanto “anticostituzionali”, proseguendo cosi’ lungo la strada dei ricorsi legali gia’ intrapresa. Ne’ escludono di scendere nuovamente sul pede di guerra con un nuovo ricorso alla mobilitazione, sciopero generale dei metalmeccanici compreso. “Siamo di fronte a norme in difesa della Fiat e contro la Fiom, palesemente incostituzionali e che intervengono su processi civili ancora in corso mentre il governo mette in discussione i diritti sul lavoro senza indicare nessuna strada produttiva”, prosegue. “Per questo non escludiamo nulla, anche un nuovo ricorso contro un provedimento che mette in discussione i diritti, ne’ una mobilitazione”, aggiunge. Un governo “degno di questo nome”, attacca ancora Landini, “anziche’ colloqui telefonici dovrebbe svolgere un ruolo di garanzia dei diritti delle persone che lavorano e di difesa del sistema industriale”. Le “preoccupazioni” della Fiom, dunque, sul futuro industriale del settore auto “restano intatte”: “siamo in presenza di dati di mercato che parlano chiaro; il marchio Fiat perde quote pesantissime di mercato in Europa e siamo in presenza di aumento della Cig in tutti gli stabilimenti. Eppure non esiste un pezzo di carta firmato da Fiat in cui si impegna a investire. Solo dichiarazioni forse utili alla Borsa”.
