CASERTA – Nuovo appello dei lavoratori Ixfin alle istituzioni provinciali e regionali per sbloccare una situazione che rischia di trasformarsi in un vero e proprio dramma sociale. I lavoratori chiedono il ripristino della cassa integrazione e il pagamento degli arretrati.
“I lavoratori della Ixfin, viste le mancate risposte e il silenzio assoluto delle Istituzioni, della politica e del sindacato, e le gravi decisioni del giudice del fallimento; hanno deciso di organizzare nei primi giorni della prossima settimana, forti azioni di protesta presso la Regione Campania e la provincia di Caserta. di effettuare un incontro con L’assessore al lavoro Severino Nappi con una delegazione di lavoratori per trovare soluzione al grave conflitto di competenze provocato dalle parti in causa a solo danno dei lavoratori. E’ da gennaio che i lavoratori della Ixfin sono rinchiusi come bestie, con i propri figli, in un recinto senza uscite, dimenticando che trattasi di esseri umani cui è stata negata la condizione minima di sopravvivenza che rischia di tramutarsi in tragedia se non si pone immediatamente freno alla tortura che si sta loro infliggendo dalle parti in causa: Giudice, e Regione col silenzio e l’impotenza delle parti sociali. Mai i mille lavoratori Ixfin dalla data del fallimento 2006 ( età media trent’anni) hanno scelto di vivere con 450 euro al mese. La condizione di cassa integrazione doveva risolversi in breve tempo con l’avvio dei contratti di programma che sono stati approvati e sottoscritti da: Governo, Regione Campania, Provincia di Caserta, CGIL,CISL,UIL, e FIM,FIOM,UILM. Tenuti per quattro anni in cassa in deroga con 400 euro al mese e, naufragato l’accordo di programma per responsabilità politiche istituzionali, successivamente, 510 lavoratori sono stati reinseriti nel nuovo programma regionale di sviluppo e occupazione (PAC) .della Regione Campania. Firmata la cassa in deroga fino a giugno 2013, tutto viene bloccato per cavilli burocratici degli organi fallimentari, negando sia il diritto a poter usufruire del rinnovo della cassa sia alla collocazione in mobilità”.