“Questo territorio ha le caratteristiche per potercela fare e rimarco questa mia affermazione perché sono i dati che lo dicono”. Così il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone , ha commentato, nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamattina presso la sede di via Roma, la nota economica della provincia di Caserta che si riferisce all’anno 2015. “La rappresentazione numerica dei dati economici nel suo insieme non è confortante ma se la leggiamo, estrapolando alcuni parametri – ha aggiunto De Simone – si giunge alla conclusione che ci sono gli estremi per lo sviluppo del nostro territorio e che questo può avvenire attraverso il mondo delle imprese, è necessario però che ciascuno faccia la propria parte perché come Camera di Commercio leggendo i numeri riusciamo ad approntare anche delle misure di sostegno ma non possiamo fare tutto da soli”. Il presidente della Camera di Commercio di Caserta ha individuato nel corso della presentazione della nota gli asset di sviluppo che sono l’export con la rimonta del settore dell’agroalimentare dopo la vicenda “Terra dei Fuochi” ed il turismo. “Le imprese – ha concluso Tommaso De Simone – vanno accompagnate nei processi di internazionalizzazione e di accesso al credito senza trascurare l’altro elemento della leva fiscale”. Ad illustrare la nota economica insieme a Tommaso De Simone erano presenti: Corrado Martone, responsabile Studi pmi e credito, dell’istituto Guglielmo Tagliacarne ed Andrea Ducci, giornalista del Corriere della Sera. Per Martone, la bassa tassazione, gli sgravi per la ricerca, i premi all’innovazione e le infrastrutture efficienti sono il mix vincente per ridare competitività ad un territorio come quello di Caserta che mostra un tessuto imprenditoriale vivo e reattivo. Il viaggio attraverso l’economia della provincia di Caserta presenta dei punti di forza ma anche di debolezza e ad evidenziarli è stato Andrea Ducci che ha sottolineato: “Alcuni elementi possono essere di conforto, come l’export che cresce e ciò è frutto delle aziende straniere che scommettono su questo territorio e consentono all’economia locale di appoggiarsi su un pilastro a corredo di un’economia in ripresa. L’altro elemento importante è il fattore immigrazione che è un valore aggiunto perché i numeri ci sottolineano questa presenza. In conclusione ci sono dei focolai di ripresa che vanno colti”.
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