Migliaia di cassette delle lettere in tutta la Campania stanno ricevendo una sorpresa formato bollettino. Il mittente è uno, la Rai. Ma ogni sorpresa ha un prezzo: questa, teoricamente, può andare da 203,70 euro a 6.789,40. In pratica, ai lavoratori con partita Iva, è arrivata da 407,35 euro. Che, in molti casi, non vanno pagati. Il rischio è che però, nella confusione, qualcuno ci “caschi” e sborsi centinaia di euro. Di cosa si tratta? È il canone speciale per l’anno 2014. Non quello “ordinario”, per le abitazioni, ma quello per gli uffici. È dovuto – si legge sul sito della Rai – da chi detenga “uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive fuori dall’ambito familiare nell’esercizio di un’attività commerciale e a scopo di lucro diretto o indiretto: per esempio alberghi, bar, ristoranti, uffici”. Tradotto, se al ristorante, ma anche in ufficio o in studio, si hanno una televisione o un computer su cui si guarda la tv bisogna pagare. Ma a chi è arrivato o arriverà il bollettino? «È stato spedito a tutte le partite Iva» spiegano a chi, infuriato, si è ritrovato a fare la fila allo sportello per cancellarsi. Già, perché nel mucchio – insieme a hotel, sportelli bancari o negozi – sono finiti anche molti professionisti autonomi che lavorano con un semplice computer. E che, evidentemente catalogati come “uffici”, si sono visti recapitare una stangata di 407,35 euro da pagare.
Il centralino della Rai finisce in un attimo sommerso dalle telefonate e davanti agli uffici parte la coda. Perché quei soldi, in molti casi, non sono dovuti. Il bollettino, privo di data di scadenza e accompagnato da una lettera, trae però in inganno. E il cartoncino allegato per “esentarsi”, da compilare e rispedire, non è per nulla chiaro. Così è facile confondersi e pagare una tassa che non è dovuta. Ma perché la Rai ha spedito bollettini a pioggia? Non era possibile mandarli solo a chi deve effettivamente pagare ed evitare di costringere invece i malcapitati a dover autocertificare di essere esclusi? «Sul canone non sa quanto gli italiani possano essere fantasiosi» si giustificano dagli sportelli. Quindi ecco che l’hanno mandata a tutti. Perché basta essere una partita Iva per finire nel mucchio di chi deve pagare la tassa, anche se non si è una struttura ricettiva o uno studio. E allora cosa fare? «Nella busta con il bollettino è inserita anche una cartolina per eventuali variazioni» spiegano dallo sportello, subissati dalle chiamate della gente. In realtà, sulla cartolina non è scritto chiaramente come cancellarsi ed evitare, quindi, sanzioni. «Beh, è in fondo, alla dicitura “eventuali altre comunicazioni”». Il canone speciale non va pagato se non si ha una tv e se si usa il pc solo per lavorare. Come fare? «Bisogna rispedire la cartolina scrivendo, sotto “eventuali altre comunicazioni” che il proprio computer – di cui bisogna indicare la tipologia – viene usato solo per scopi professionali». Se invece nel proprio studio dentistico, ad esempio, come nel centro estetico o in negozio, si ha la tv, o un pc munito di sintonizzatore, si paga. Già, perché il timore è che molti – hanno risposto alcuni addetti a chi si presentava per protestare agli uffici – ne approfittino ad esempio per far vedere (senza pagare) i Mondiali.