A poco meno di un mese dall’avvio dei saldi estivi si registra un calo delle vendite del 13% rispetto ai saldi dello scorso anno. Lo certifica la Federazione Moda Italia, che aderisce a Confcommercio-Imprese per l’Italia, che pubblica i risultati di un’indagine sull’andamento delle vendite di fine stagione e un monitoraggio sugli operatori del settore moda, abbigliamento, intimo, calzature, pelletterie e accessori. Lo ‘scontrino medio’ e’ di 81 euro, spesi principalmente per capi estivi come magliette, costumi e sandali. Gli acquisti di giacche e abiti sono rinviati a tempi migliori.
“E’ emblematico e preoccupante – sottolinea il presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi – che neppure i saldi siano riusciti a rilanciare i consumi e che la grande disponibilita’ di assortimento, colori, taglie e, soprattutto, l’ottimo rapporto qualita’ prezzo non siano bastati a incoraggiare i consumatori all’acquisto”. Borghi non vede un futuro roseo. “L’avvenire desta sempre piu’ preoccupazione – sottolinea – con un saldo negativo di ben 4.000 aziende del dettaglio moda in meno nel solo primo semestre 2012, a fronte delle 5.000 in meno di tutto il 2011, una pressione fiscale effettiva da ‘record mondiale’ al 55% del Pil, i conguagli Imu da versare e una disoccupazione in costante crescita. Speriamo in una ‘ripresina’ in questa fase agostana di saldi anche perche’, dall’indagine commissionata ad AstraRicerche sul sentiment degli italiani e sulle tendenze di acquisto nel settore moda a luglio 2012, e’ emerso un certo miglioramento della percentuale degli ottimisti nel futuro, passata dal 34% di giugno al 39% di luglio”.