L’indicatore dei consumi Confcommercio (Icc) registra a novembre ancora una diminuzione, risultando in flessione del 2,9% nel confronto annuo e dello 0,1% rispetto al mese precedente. Prosegue cosi’ il trend in atto dalla fine del 2011 e si mostra ”con una certa evidenza come il 2012 si avvii ad essere ricordato come l’anno piu’ difficile per i consumi del secondo dopoguerra”, sottolinea Confcommercio, con la riduzione piu’ elevata dall’inizio delle serie storiche.

Crolla il potere di acquisto delle famiglie: nei primi 9 mesi del 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, il potere di acquisto ha registrato una flessione del 4,1%. Lo comunica l’Istat aggiungendo che nel terzo trimestre 2012 si è ridotto del 4,4% rispetto al terzo trimestre 2011. Migliora il deficit pubblico: nei primi 9 mesi del 2012 si è registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 3,7%, in miglioramento di 0,5 punti rispetto al corrispondente periodo del 2011. Lo comunica l’Istat. E’ l’Imu a determinare il miglioramento dei conti pubblici. “Al miglioramento dei saldi di finanza pubblica nei primi 9 mesi del 2012 ha contribuito soprattutto – riferisce l’Istat – l’andamento positivo delle entrate tributarie, trainato dall’Imu”. Sale il peso delle entrate: nei primi 9 mesi del 2012 l’incidenza sul Pil delle entrate totali è stata del 44,8%, dal 43,2% del corrispondente periodo del 2011. Lo comunica l’Istat evidenziando soprattutto il “significativo aumento” dell’incidenza delle entrate totali sul Pil nel terzo trimestre: 45,7%, rispetto al 43,5% del terzo trimestre 2011.

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