Scioperi articolati per bloccare i reparti di produzione mezz’ora per mezz’ora, in modo da frammentare il ciclo produttivo, sono scattati stamani nello stabilimento Indesit Company di Albacina a Fabriano, dopo l’assemblea dei lavoratori. A Melano, l’assemblea è ancora in corso, e sono possibili proteste analoghe. Si tratta di scioperi spontanei, spiega a nome di Fiom, Fim e Uilm Andrea Cocco, segretario regionale Fim, “per far capire all’azienda che sul piano da 1.425 esuberi noi non molliamo!”.

Oltre ai blocchi della produzione a scacchiera, fra le proposte discusse dai lavoratori in assemblea anche quella di dar vita a scioperi di “genere”: a incrociare le braccia potrebbero essere prima solo gli operai di sesso maschile, poi le donne. Una tattica di rallentamento del ciclo ritenuta più efficace dello sciopero classico. Le iniziative di protesta rientrano nel pacchetto di 8 ore di scioperi articolati indetti entro il 5 luglio in tutti gli stabilimenti italiani del gruppo elettrodomestico (Fabriano, Comunanza, Caserta), in vista dello sciopero generale di 8 ore, con manifestazione nazionale a Fabriano, programmato per il 12 luglio prossimo. La trattativa sul piano di riorganizzazione della multinazionale del bianco, che assicura di non voler licenziare nessun lavoratore e punta ad ammortizzatori sociali anche di lunga durata, si è interrotta il 21 giugno scorso: Fiom, Fim e Uilm chiedono che Indesit ritiri il piano industriale, ritenuto “inaccettabile” nella forma attuale. Ieri, in un incontro con il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato si è impegnato a convocare a breve un tavolo nazionale azienda-sindacati.

 

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