Il 2011 e’ stato un anno ”nero” per le buste paga degli italiani, cresciute di appena l’1,8%, come non accadeva da 12 anni. Qualcuno pero’ si e’ salvato: chi lavora nei conservatori di musica, nell’accademia nazionale di danza o di arte drammatica ha visto il salario aumentare del 4,6%. Crescite ben superiori alla ‘magra’ media complessiva sono state registrate anche da giornalisti (+3%) dipendenti delle scuole private, sopratutto se laiche (+3,4%). E’quanto emerge da dati Istat. Non e’, pero’, tutto oro quel che luccica: si tratta in alcuni casi di aumenti derivati da rinnovi contrattuali arrivati dopo lunghe attese, di anni, e che quindi ricompensano, almeno in parte, del tempo in cui si e’ continuato a lavorare con un contratto ormai scaduto. Inoltre, in alcuni casi i rinnovi coprono gli anni passati; per esempio, e’ cosi’ per il personale dei conservatori.

Sempre con riferimento alla media annua delle retribuzioni contrattuali orarie per il 2011, rispetto al sul 2010, rialzi piu’ che doppi sono stati ottenuti dagli addetti al settore delle autorimesse e dell’autonoleggio (+4,3%) e a chi e’ impiegato nel comparto dei servizi portuali (+4,1%). E’ stato un anno positivo anche per i dipendenti delle case di cura (+3,8%) e per i lavoratori dei servizi a terra negli aeroporti, come addetti allo scalo, check-in agent, hostess di terra (+3,6%).

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