Crollo delle nuove pensioni nei primi sei mesi del 2012: gli assegni liquidati dall’Inps – secondo quanto risulta all’Ansa – sono stati 84.537 con un calo del 46,99% rispetto allo stesso periodo 2011(erano 159.485). Il dato e’ l’effetto della finestra mobile e dello scalino scattati nel 2011 mentre la riforma Fornero ha impatto dal 2013.
Il dato che non tiene conto delle pensioni Inpdap, dal 2012 incorporato nell’Inps, e’ il risultato soprattutto dell’introduzione nel 2011 della finestra mobile (12 mesi di attesa per i dipendenti, 18 per gli autonomi una volta raggiunti i requisiti) e dello ”scalino” previsto dalla riforma Damiano sempre per il 2011 per la pensione di anzianita’ con le quote (da 59 a 60 anni l’eta’ minima a fronte di almeno 36 anni di contributi). Gli effetti della riforma Fornero invece si dispiegheranno nel 2013 quando cominceranno a esaurirsi le uscite con le vecchie regole (chi ha raggiunto i requisiti entro il 2011 e poi ha atteso le finestre). Il calo del 46,99% delle pensioni liquidate e’ il risultato soprattutto del crollo dei nuovi assegni per i lavoratori autonomi che hanno raggiunto i requisiti nel 2011 ma hanno dovuto attendere 18 mesi per il collocamento a riposo (-73,82% per le pensionidei coltivatori diretti, -67,43% per gli artigiani, -64,84% per i commercianti). Per i lavoratori dipendenti il calo delle nuove pensioni nel complesso e’ stato del 35,58% (da 103.043 trattamenti a 66.385). Sono diminuite soprattutto le pensioni di vecchiaia (-51,09%) passando da 77.591 dei primi sei mesi del 2011 a 37.952 dello stesso periodo 2012. In particolare le pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti sono passate da 44.652 a 34.104 (-23,62%) mentre quelle dei lavoratori autonomi hanno avuto riduzioni superiori all’80%. Per i coltivatori diretti si e’ avuto un calo dell’86,62% (da 7.551 a 1.010), per gli artigiani dell’88,72% (da 11.505 a 1.298) e per i commercianti dell’88,91% (da 13.883 a 1.540). Le pensioni di anzianita’ sono diminuite nel complesso del 43,12% passando da 81.894 a 46.585 con un calo consistente soprattutto per i dipendenti (-44,72%, da 58.391 a 32.281) sempre grazie all’effetto combinato dello scalino e della finestra mobile che ha rinviato il collocamento a riposo. Nel 2012 quindi stanno andando ancora in pensione di vecchiaia nel settore privato gli uomini a 65 anni e le donne a 60 raggiunti nel 2011 ai quali si aggiungono i 12-18 mesi della finestra mobile mentre per la pensione di anzianita’ basta la quota 96 tra eta’ e contributi (con 60 anni di eta’ minima) o i 40 anni di contributi a qualsiasi eta’ (sempre aggiungendo la finestra mobile). La riforma Fornero ha abolito le quote e previsto la possibilita’ di pensione anticipata rispetto alla vecchiaia solo con 42 anni e un mese se uomo o 41 e un mese se donna inglobando la finestra mobile nei requisiti oltre a aumentare gradualmente l’eta’ necessaria per la pensione di vecchiaia delle donne (dal 2012 sono necessari 62 anni di eta’ per la vecchiaia nel settore privato). Nel complesso nei primi sei mesi del 2012 sono usciti con le pensioni di anzianita’ grazie alle quote 21.801 persone a fronte delle 24.784 uscite grazie a una anzianita’ superiore a 40 anni di contributi. Nel 2011 nel complesso sono usciti dal lavoro con le quote 49.695 persone mentre 86.952 sono andate in pensione con una anzianita’ superiore a 40 anni.