Tracollo della produzione industriale italiana: in 12 mesi ha registrato -8,2%, il dato peggiore dell’intera Unione Europea. E’ la fotografia fatta da Eurostat, nel giorno in cui ha certificato anche la contrazione del Pil europeo nel secondo trimestre (-0,2% tanto nell’Eurozona quanto nella Ue a 27), dopo un primo quarto dell’anno a crescita zero. A giugno, rispetto al mese precedente, la produzione industriale e’ calata dell’1,4%. E nello stesso periodo hanno frenato – tra gli altri – anche Francia (-0,1%), Germania (-0,8%), Olanda (-0,5%), Polonia (-2,0%) e Regno Unito.
Ma e’ il dato sui 12 mesi ad essere particolarmente pesante, perche’ nell’Eurozona – rispetto a giugno 2011 – la produzione industriale e’ calata del 2,1%, col crollo italiano di proporzioni quasi doppie a quello dell’industria britannica (-4,6%), ma con anche la locomotiva tedesca in rallentamento (-0,4%) e con la Francia in frenata (-2,6%). Secondo il portavoce del vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn, i dati di Eurostat, tanto su Pil quanto su produzione industriale, ”non sono una sorpresa”. Ma Confindustria si dice ”preoccupatissima” per le prospettive di un ”autunno caldo” per l’industria e l’occupazione. A parlarne, rispondendo all’allarme lanciato nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro Elsa Fornero, e’ stato il vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno, Alessandro Laterza, secondo il quale l’Italia ”non si puo’ permettere il lusso di perdere altri pezzi”, ne’ puo’ continuare a vivere di cassa integrazione: ”Se non si fa qualcosa per l’industria e il tessuto produttivo, i conti pubblici non torneranno mai”. ”Siamo preoccupatissimi – ha detto Laterza – perch‚ l’emorragia occupazionale Š stata molto forte negli ultimi tempi, ma finora contenuta dagli ammortizzatori sociali. Moltissime aziende ora usano la cassa integrazione, ma un conto Š se si tratta di uno strumento temporaneo per far fronte alla crisi, diversa Š la situazione se la cassa diventa l’anticamera di situazioni pi— drammatiche”.