Ammontano a 1,2 trilioni di dollari i fondi prestati dalla Federal Reserve alle banche dal 2008, nel tentativo di evitare la recessione. Mai prima la banca centrale americana aveva fatto un’operazione di prestiti cosi’ imponente: secondo i dati diffusi da Bloomberg, alla sola Morgan Stanley, prima in classifica per il credito ricevuto, sarebbero andati 107,3 miliardi di dollari.

Tra piu’ grandi beneficiari ci sono anche Citigroup, con 99,5 miliardi di dollari, e Bank of America, con 91,4 miliardi di dollari. Molte sono anche le banche europee aiutate dalla Fed, almeno meta’ dei primi 30 istituti per fondi ricevuti. Per esempio la britannica Royal Bank of Scotland ha ottenuto 84,5 miliardi di dollari, la svizzera Ubs 77,2 miliardi e la tedesca Hypo real estate holding 28,6 miliardi.

 

”La dimensione dell’intervento ufficiale e’ una chiara dimostrazione che il rischio di un eccesso di liquidita’ e’ stato sottostimato e malcalcolato sia dal settore privato che da quello pubblico” ha affermato il Fondo monetario in uno studio dello scorso aprile. In un altro report, a ottobre 2010, aveva suggerito ai legislatori di valutare l’ipotesi di tassare le banche per il diritto di accedere ai fondi delle banche centrali. L’economista Richard Herring, professore all’University of Pennsylvania, crede che alcune banche abbiano usato i fondi della Fed non per evitare il fallimento ma per massimizzare i loro profitti prendendo denaro in prestito ”dalla fonte piu’ economica, perche’ questo era ritenuto un segreto che non sarebbe mai stato rilevato”, ha dichiarato a Bloomberg. Inoltre, secondo Herring, gli aiuti della Fed ”spingono ad assumere rischi superiori” di quelli che gli istituti sarebbero disposti a correre in assenza del salvagente pubblico.

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