Piazza Affari continua a precipitare. Il Ftse Mib cede il 4% a 13.554 punti e il Ftse All Share il 4,04% a 14.406 punti. Tra i cali maggiori Tenaris (-8,16%), Prysmian e Pirelli (-6,7%), FonSai (-6,2%) Exor (-5,9%), Fiat e Telecom (-5%). Seduta pesante per le Borse del Vecchio Continente, con cali oltre il 3% per gli indici guida.

Banche sottopressione (-3,42%) ma la maglia nera va al settore materie prime (-5,56%). Tenaris cede oltre il 7% cosi’ come Kazakhmys (-7,87%), Rio TInto perde il 6,54% e Antofagasta (-5,66%). Pesanti anche le auto (-4,64%) con Fiat che cede il 6,68% dopo il taglio al rating di Moody. Volkswagen perde il 4,64%, Pirelli il 4,86%, Michelin il 3,68 per cento.

Sprofonda Fiat, dopo il taglio al rating da parte di Moody, e cede a Piazza Affari il 6,44% a 3,78 euro. Forte pressione sullo spread Btp-Bund che torna sopra i 400 punti base, riavvicinandosi ai massimi dall’introduzione dell’euro: il differenziale tra i decennale italiano e tedesco – sugli schermi Bloomberg – si è allargato a 412 punti, con il tasso di rendimento del Btp in rialzo di 8 punti base al 5,84%. Il 5 agosto scorso, prima che scattassero gli acquisti della Bce a sostegno dei titoli italiani a spagnoli, lo spread Btp-Bund aveva raggiunto il record di 416 punti base con il rendimento del decennale italiano che aveva superato la soglia del 6%. All’apertura di oggi, lo spread tra i titoli italiani a 10 anni e il bund era a 398,7 punti, ma si e’ rapidamente allargato di pari passo al ribasso del tasso del decennale tedesco: il rendimento del Bund, infatti, e’ sceso nei primi minuti di scambi di 6 punti base fino all’1,72%, riavvicinandosi ai minimi storici dell’ 1,679% toccato il 13 settembre scorso. Quanto ai Bonos decennali spagnoli, lo spread con il Bund ha superato i 370 punti base.

Anche oggi la Banca centrale europea sta comprando titoli di Stato italiani. Lo riferiscono alcuni operatori all’agenzia Bloomberg senza pero’ indicare i volumi degli interventi. Ma nonostante l’attivismo della Bce, lo spread Btp-Bund continua a rimanere sopra i 400 punti a quota 406. Lo spread dei Bonos spagnoli con il Bund si posiziona poco sotto i 370 punti a 369,5.

Standard and Poor’s ha tagliato il rating di 7 (rpt.7) banche italiane a seguito della decisione di ridurre il giudizio sull’Italia. E’ quanto si legge in una nota. Standard and Poor’s ha deciso di cambiare l’outlook sul rating di 15 banche italiane a ‘negativo’, dopo aver abbassato il rating sul debito sovrano dell’Italia, primo passo per un possibile successivo taglio sugli istituti di credito. Il taglio da parte di Standard and Poor’s alle banche italiane colpisce il rating del lungo termine di Mediobanca, di Findomestic, di Intesa Sanpaolo e delle sue controllate Banca Imi, Cassa Risparmio Bologna e Biis che passano da A+ ad A. Restano immutati ad A-1 i rating sul breve termine. Ridotto anche il rating della Bnl a A+/A-1- Per Unicredit l’outlook passa a negativo a causa della revisione del rating sull’Italia ma il rating resta immutato.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui