l ministro dei Trasporti Matteo Salvini parla di “ennesima eurofollia da Bruxelles” sulla vicenda Ita-Lufthansa. A una domanda sulle richieste della commissione europea postagli a margine dell’inaugurazione del nuovo svincolo sulla A4 in prossimità dei Bergamo Salvini risponde che “il governo dopo anni persi vuole mettere in sicurezza migliaia di lavoratori, il diritto al volo degli italiani, l’arrivo dei turisti in Italia e Bruxelles eccepisce”. “Secondo me – sottolinea – perché ci sono dietro interessi economici”. La lettera era nei cassetti del team di Margrethe Vestager dalla fine di febbraio. I rilievi sono quelli già evidenziati a più riprese. Ma il tempo per il fatidico ‘sì’ dell’Europa alle nozze tra Ita e Lufthansa, con la redditizia stagione estiva ormai alle porte, stringe sempre di più. A due mesi dall’avvio della fase due dell’indagine dell’antitrust Ue, l’avvertimento formale è stato recapitato: senza un compromesso solido sulle rotte a corto e lungo raggio, sugli slot e sull’hub di Milano-Linate, l’operazione rischia di naufragare. E, nonostante la buona volontà e l’ottimismo espresso da entrambe Roma e Francoforte, la tensione continua ad aumentare. Tanto che Vestager non ha mancato di rispedire al mittente le critiche mosse dal ministro Giancarlo Giorgetti sugli ostacoli Ue posti alla creazione di un campione europeo: negli ultimi dieci anni “numerose grandi aziende sono nate” all’interno dei confini continentali “attraverso le fusioni” perché “molto spesso è possibile approvarle preservando la concorrenza”, è stata la replica della danese a sottolineare come invece per Ita e Lufthansa la storia sia diversa. Nello snocciolare i rilievi su slot, rotte e aeroporti, Bruxelles ha formalizzato i suoi timori per iscritto al Tesoro e al gigante tedesco dei cieli. L’acquisizione del 41% della newco, sorta dalle ceneri di Alitalia, potrebbe portare a “un aumento dei prezzi per i clienti e a una diminuzione della qualità dei servizi”. Nel dettaglio, l’operazione secondo l’antitrust Ue comporta “rischi reali” per la concorrenza su diverse rotte a corto raggio che collegano l’Italia con i paesi dell’Europa centrale – soprattutto Germania, Svizzera, Belgio e Austria -, e su alcuni collegamenti intercontinentali tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone. Nonché creare o rafforzare la posizione dominante di Ita su Milano-Linate. Una lettera “del tutto normale”, nella visione di Vestager, tesa a sollecitare le parti a risolvere “i problemi” offrendo le loro risposte entro il 26 aprile. Problemi che il Mef dal canto suo fa sapere di essere deciso ad affrontare continuando a “lavorare sul dossier al fine di presentare nel più breve tempo possibile i rimedi per giungere a una soluzione positiva”. Una linea condivisa in pieno anche da Lufthansa, già impegnata a studiare le obiezioni e pronta “a proporre soluzioni costruttive, compatibili con una realtà economica dell’aviazione così competitiva come quella italiana”. Il clima nel quartiere generale della compagnia tedesca resta positivo, nella convinzione espressa nei giorni scorsi anche dal ceo Carsten Spohr che “la concorrenza in Europa, specialmente in Italia, potrà essere rafforzata da una Ita Airways parte del gruppo Lufthansa”. Le trattative, stando a quanto trapela a Francoforte e a Bruxelles, ora saranno serrate nell’auspicio di rispettare la scadenza finale dell’istruttoria fissata il 6 giugno – salvo ulteriori proroghe – allo scoccare della tre giorni di voto per le Europee. Il Tesoro e Lufthansa potranno rispondere agli addebiti, consultare il fascicolo e richiedere anche un’audizione orale. L’esecutivo Ue – messo sotto pressione anche dalla agguerrite rivali Air France e Ryanair – fa notare che “le rotte che suscitano potenziali preoccupazioni rappresentano una piccola parte del totale” di quelle servite dalle due compagnie e dai loro partner – per Lufthansa – di joint venture. Un’osservazione quasi a rispondere alle critiche di eccessiva inflessibilità piovutele addosso nelle ultime settimane. E a dimostrare che, con uno sforzo da parte di entrambe le parti, si possa arrivare al compromesso necessario. Una soluzione “importante da trovare” per non stravolgere l’equilibrio nei cieli europei e che, è la riflessione di Vestager, in molti altri casi – come la fusione tra EssilorLuxottica e GrandVision o la nascita di Stellantis – è stata trovata.