NAPOLI – In un manifesto i lavoratori dell’Astir, da quasi un anno senza stipendio, prendono posizione contro la Regione Campania che sembra orientata a porre in essere circa 500 licenziamenti.
Ecco il testo: “Osservando i mucchi di rifiuti abbandonati presso il Parco della Marinella di Napoli, proprio di fronte, e in bella vista all’Ospedale Loreto Mare, ripresi e immortalati dalle telecamere di Striscia la Notizia, come rappresentazione di un ennesimo scandalo italiano, viene voglia di domandarsi: “ma, avendo del personale disponibile, dipendente di una società in house della Regione, è meglio e più logico impegnarlo nel lavoro di vaglio, selezione ed asporto dei rifiuti accumulati o è meglio tenerli fermi e pagarli, sempre con fondi pubblici, con la Cassa Integrazione “in deroga”? Secondo la Giunta Caldoro il problema non si pone: meglio la Cassa Integrazione.
Il percorso di riorganizzazione del Polo Ambientale della Regione Campania, con la chiusura delle Aziende preposte alle attività di bonifica leggera e manutenzione ambientale, costituisce una sequela da manuale di tutto quello che non si dovrebbe fare per affrontare una crisi. Dopo due anni dall’avvio di una iniziativa ispirata, a loro dire, dal rigore e dalla necessità di rendere i costi “compatibili” con le politiche dell’Ente, siamo all’accumulo vertiginoso dei debiti dovuto in gran parte dal blocco delle commesse (un azienda in house può lavorare solo per il suo riferimento istituzionale), alla paralisi delle attività lavorative, alla costrizione, alla fame dei dipendenti con nove stipendi maturati e non percepiti. Alla fine siamo arrivati all’ultimatum dell’Assessore che dovrebbe essere al Lavoro, il convertito, folgorato da Don Sturzo sulla via di Ceppaloni, che intima: “o la cassa integrazione o il licenziamento”.
L’unica opzione considerata nel Vangelo secondo Caldoro, alla Fondazione Idis come nei trasporti, alla TESS come alla SMA Campania, è sempre la stessa: ammortizzatori sociali o licenziamenti. Ovvero, la Regione Campania ridotta al rango di padroncino al nero da sottoscala.
Le azioni positive di riorganizzazione, rilancio delle attività e miglioramento dei servizi da rendere ai cittadini della Campania, mille volte annunciate, si perdono nei meandri di decisioni confuse e pasticciate ed atti illegittimi, come è capitato con la Sentenza della Corte Costituzionale del 25 febbraio che ha azzerato la legge istitutiva della nuova società Campania Ambiente.
I lavoratori di Astir e di tutte le cosiddette “partecipate” della Regione continuano a pensare che l’unica scelta logica, la più rigorosa, sia quella della ripresa delle attività nella Campania devastata, del rispetto dei diritti dei lavoratori, a partire dalla certezza del salario e del posto di lavoro, quella del costante miglioramento dei servizi da rendere ai cittadini.
Ci volete con le spalle al muro senza rendervi conto che sono le nostre spalle ormai a reggere quel muro che crollando, seppellirà anche voi”.