”Ancora una volta, dopo quanto gia’ accaduto con l’esclusione dei lavoratori iscritti alla Fiom-Cgil dallo stabilimento di Pomigliano, la Fiat si rende protagonista di un ingiustificabile ed eclatante atto di discriminazione all’interno delle aziende dell’intero gruppo. L’accordo in esse applicato, infatti, nega il premio di produzione, poiche’ hanno totalizzato meno ore, alle lavoratrici, ma anche ai lavoratori, in congedo di maternita’, permesso d’allattamento, paternita’ o congedi parentali”. Cosi’, in una nota, la senatrice del Pd, Anna Maria Carloni.

”L’ad di Fiat Marchionne fa molto parlare di se’, soprattutto negando chiarezza sul futuro del gruppo, se sara’ italiano o americano. Tuttavia – spiega – l’azienda torinese non puo’ rifiutarsi di applicare nel frattempo le leggi italiane negli stabilimenti sul territorio nazionale. Nel sostenere il governo Monti, per il Pd e’ importante il rispetto della legge e, innanzitutto, della Costituzione, rispetto al quale anche la Fiat si deve attenere”.

 

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