NAPOLI – Nonostante la crisi, il settore orafo campano costituisce il primo mercato nazionale per volumi di oro lavorato. Il dato è emerso in occasione del convegno organizzato dallo Sportello responsabilità sociale delle imprese della Camera di Commercio di Napoli e curato dal Consorzio Promos ricerche.
“Il mercato campano – ha detto Giovan Giuseppe Lanfreschi, presidente Federazioni orafi campani Confcommercio – ha una grossa artigianalità, centri produttivi storici come quelli di Napoli e Torre del Greco, cui si aggiungono nuovi poli produttivi come quelli di Caserta che ci permettono di essere leader sugli scenari internazionali”. Tuttavia, il mercato non è esente dai riflessi della crisi economica. A livello nazionale, secondo i dati forniti, il fatturato a prezzi costanti nel 2011 ha registrato un calo del 4,3 per cento e la produzione è passata dalle oltre 500 tonnellate di oro, degli anni Novanta, alle poco più’ di 100 tonnellate attuali. In questa ottica, come spiegato, assumono “grande rilevanza” i mercati internazionali puntando “sull’innovazione”. Dai rappresentanti di categoria è stata espressa la necessità di un intervento del legislatore che – come ha sottolineato Lanfreschi – “lo scioglimento anticipato delle Camere non ha consentito”. In particolare, gli operatori chiedono un intervento che regolamenti “il commercio dei materiali gemmalogici e la riforma della normativa su titoli e marchi dei metalli preziosi”.