Un tesoretto di 25 miliardi bloccato nei cassetti fiscali. È l’attuale importo dei crediti generato dai vari bonus edilizi, uno fra tutti, del Superbonus 110%, che sono rimasti incagliati. Il 18,4% del totale, secondo l’Agenzia delle Entrate. Uno stallo che desta non poche preoccupazioni. Da una recente nota di Ance, Associazione nazionale costruttori edili, questa situazione potrebbe generare il fallimento di circa 1.700 imprese e 9 mila disoccupati. Eppure, legata al mercato dei crediti, c’è un’innovativa forma di investimento che permette a imprese medie e grandi, banche e fondi SGR, di acquistare i crediti bloccati. Una operazione che, al tempo stesso, permette di far respirare le imprese che necessitano di liquidità. “Si tratta di un processo virtuoso e altamente profittevole – spiega Daniele Siciliano, Ceo della piattaforma Innova Credit – parliamo di crediti che vengono acquistati mediamente con uno sconto del 15% per Superbonus, Sismabonus e altri crediti a 4 anni, il 28,5% di sconto, invece, è per crediti a 10 anni. Il soggetto acquirente ha dunque la possibilità di comprare crediti di imposta a un prezzo inferiore rispetto al valore nominale. Facciamo un esempio pratico: acquistando 100.000,00 Euro di crediti, ipotizzando una percentuale di sconto al 15%, verranno versati al cedente solo 85.000,00 Euro. Le imprese edili, di contro, ottengono liquidità necessaria allo svolgimento della propria attività. Inoltre, l’acquirente, attraverso Innovacredit avrà la possibilità di acquistare i crediti sia direttamente dalle banche sia dalle imprese edili”. Il credito d’imposta generato da bonus edilizi, è un credito direttamente compensabile con numerose imposte e contributi, come IVA, contributi INPS, Imposte sui redditi, imposte sostitutive, IRAP, premi INAIL. Sbloccare il mercato dell’albero cessione di crediti, attraverso uno strumento di investimento innovativo, come per l’appunto l’acquisto dei crediti generati dai vari bonus edilizi, può sottendere dei rischi? “La mancanza di tutele e certificazioni sono tra i principali elementi che hanno mandato in cortocircuito il sistema della cessione del credito – ammonisce Siciliano – è bene chiarire un punto, questo tipo di investimento non può essere ridotto a un méro marketplace di domanda e offerta, ma sono necessarie tutele e garanzie, per chi cede il credito e soprattutto per chi lo acquista. La messa in sicurezza dell’intera operazione di acquisto, nel nostro caso, è garantita proprio dalla certificazione del credito, attraverso rigorosi iter di accertamenti interni, ponendoci inoltre come garante anche durante la fase finale di pagamento e cessione credito. Ed è proprio questa la ‘conditio sine qua non’ per definire tale investimento profittevole e a basso rischio. Il credito è garantito e certificato, grazie al controllo step by step dell’intero processo di acquisto. Inoltre, come abbiamo già detto, la procedura di acquisto avviene per sconto, quindi c’è un margine di guadagno interessante, soprattutto se ragioniamo su acquisti consistenti. Per queste ragioni i crediti certificati e garantiti beneficiano di un ottimo bilanciamento rischio/rendimento. Inoltre – prosegue il Ceo di Innova Credit – a maggior tutela del soggetto acquirente, il perito incaricato garantirà con polizza assicurativa, con massimale pari o superiore al valore del credito, tutto il processo di certificazione. Dunque, l’acquisto dei crediti certificati risulta un investimento ‘very low-risk’ e ad alta profittabilità”. Ma non solo. C’è anche un ulteriore forma di tutela facoltativa ma estremamente importante: la certificazione attraverso i Big Four, ovvero le quattro società di revisione contabile che detengono il mercato mondiale. È bene sottolineare che nessuna delle quattro grandi società contabili è in realtà un’impresa a sé. Ciascuna fa parte di una rete di imprese, di proprietà e gestite autonomamente, che hanno concluso accordi con altre imprese condividendo un nome comune, un marchio e degli standard di qualità. Ciascuna rete ha creato un ente per coordinare le attività delle imprese che ne fanno parte. “Infine, ma non meno importante – ci tiene a sottolineare Siciliano – il nostro impegno abbraccia anche un’iniziativa a cui teniamo molto: Save Humanity, un progetto molto ambizioso che vuole aggregare i maggiori studiosi della lotta contro il cancro in un unico grande contenitore planetario, al quale abbiamo deciso di devolvere il 10% degli utili. Dunque, l’acquisto dei crediti sulla nostra piattaforma permetterà di dare un prezioso contributo a una causa molto importante, come la ricerca sul cancro”. Per dar vita a questo progetto, verrà realizzata una piattaforma dedicata su base Blockchain. Ogni donazione o investimento verrà tracciato e associato a uno specifico progetto, che potrà essere anche direttamente selezionato dal donatore. Quest’ultimo verrà pertanto aggiornato su ogni sviluppo relativo al progetto di suo interesse. L’utilizzo della stessa piattaforma sarà concesso anche a tutti gli enti no profit.

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