Alla vigilia del nuovo anno una buona notizia è stata resa pubblica per il mondo della cultura e della scienza, secondo cui a Villa Vitrone, nel capoluogo di Terra di Lavoro, vedrà la luce il museo dinamico della tecnologia. Porterà il nome di Adriano Olivetti, un pioniere dell’impresa etica e responsabile. L’ annuncio ufficiale è stato dato dal presidente della Provincia, Domenico Zinzi, che già in precedenti incontri alla Feltrinelli aveva dato anticipazioni su questo rilevante progetto.
Come è stato ben sottolineato, si tratta di “una iniziativa, la prima in tutto il Mezzogiorno d’Italia, progettata dal Centro Studi ed Alta Formazione Maestri del Lavoro d’Italia, che ha lo scopo di coinvolgere i giovani sulla realtà industriale della Provincia di Caserta degli anni sessanta e settanta del secolo scorso e che fece definire il nostro territorio come la Brianza del Sud”. La sua realizzazione può rappresentare un’ottima occasione per avviare percorsi di studi e di approfondimento della realtà produttiva ed industriale, non solo di Terra di Lavoro, in cui coinvolgere le migliori risorse e competenze del mondo dell’università, della ricerca scientifica e sociale, del lavoro e delle imprese.
Su queste tematiche negli ultimi mesi si sono avuti interessanti studi a livello nazionale che hanno sottolineato la rilevanza di Adriano Olivetti per la sua originalità di “imprenditore sociale” ed innovatore, ma anche di uomo politico e di cultura (con la fondazione di Comunità). Certamente fu uno dei precursori e sostenitori dello sviluppo in tutto il Paese, con particolare attenzione agli interventi tesi a superare il divario economico del Mezzogiorno e della Campania.
Anche nel nostro piccolo con le attività di Aislo e delle Piazze del Sapere di recente abbiamo avuto modo di riflettere su questo protagonista della storia industriale del nostro paese (ma anche di altre figure che hanno segnato la vita sociale, come d. Milani, Danilo Dolci, Ettore Gelpi, Giuseppe Di Vittorio) in vari incontri tematici dedicati all’apprendimento permanente ed all’economia sociale (in primo luogo alla finanza etica ed al terzo settore), grazie anche all’apporto di uno studioso rigoroso come Bruno Schettini, che aveva posto al centro del suo impegno le tematiche della cittadinanza e della giustizia sociale.
Per questi motivi auspichiamo che da parte della Provincia – titolare del bene in cui si collocherà il museo – ed il CESAF si opererà per coinvolgere tutte le forze che intendono portare un contributo in tale direzione, come il CNR e la Banca Etica che da sempre è in prima fila sui temi della finanza etica, che possiamo provare a coinvolgere anche per un sostegno economico alla realizzazione di un progetto di grande portata per lo sviluppo locale e l’innovazione del nostro territorio.
Pasquale Iorio
Direzione Aislo